L’Asp di Catanzaro paga 3 mensilità arretrate, ma rimane il problema delle quote sociali per Uneba, Anaste e Agidae

Da ambo le parti però si è assunto l’impegno a sollecitare la Regione perché sblocchi questa situazione che per molte Strutture accreditate continua a creare seri problemi gestionali, perché la quota sociale rappresenta il 50% del fatturato annuo. 

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    Incontro tra i Rappresentanti delle Associazioni di Categoria (Uneba, Anaste e Agidae), rispettivamente rappresentate da Biagio Amato, Michele Garo e Massimo Poggi e i Rappresentanti dell’ASP di Catanzaro, Tancredi, nella qualità di membro della Commissione nominata dal Prefetto di Catanzaro per la gestione dell’ente, Elga Rizzo nella qualità di Direttore ammnistrativo e D’Arrò Responsabile  settore gestione risorse  economiche e finanziarie.
    La Tancredi ha illustrato un nuovo modo di considerare i rapporti tra Committenza Pubblica ed Erogatori Privati, impostati su reciproco rispetto e percorsi trasparenti verso l’obiettivo comune che è la giusta esigibilità dei diritti alla salute da parte dei cittadini. 
    Relativamente alle richieste avanzate con le note scritte da parte delle Associazioni, nei giorni immediatamente successivi all’incotto, l’ASP ha già pagato le fatture di maggio e giugno e fra giorni dovrebbe liquidare anche il mese di luglio, sebbene la richiesta fosse quella del pagamento di almeno 5 mensilità arretrare, mentre nessun impegno è stato assunto da parte dell’ASP circa il pagamento delle quote sociali a partire da gennaio 2019 perché l’ASP ancora oggi non ha ricevuto le rimesse a ciò finalizzate da parte della Regione. 
    Da ambo le parti però si è assunto l’impegno a sollecitare la Regione perché sblocchi questa situazione che per molte Strutture accreditate continua a creare seri problemi gestionali, perché la quota sociale rappresenta il 50% del fatturato annuo. 
    Circa la cessione dei crediti da parte degli Erogatori privati accreditati, i Rappresentanti delle Associazioni hanno convenuto sul dato abbastanza significativo relativo ai costi che l’ASP deve sostenere per pagare gli interessi di mora secondo la legge 231, ma hanno anche evidenziato come le cessioni continuino ad essere, nonostante il costo economico anche a danno delle Strutture, l’unica fonte per reperire la giusta liquidità per contenere crisi finanziarie strutturali dovute proprio ai ritardi con cui la Committenza Pubblica paga gli Erogatori privati accreditati.
     

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