messa nel reparto di Oncologia del “Giovanni Paolo II” celebrata dal vescovo Schillaci

«Vengo con piacere qui in ospedale per tanti motivi – ha detto Schillaci - ed anche perché’ dobbiamo difendere questo presidio affinché’ la Sanità abbia il posto che merita».

Più informazioni su


    Il vescovo della Diocesi di Lamezia Terme, Giuseppe Schillaci, stamani ha celebrato una messa nel reparto di Oncologia del “Giovanni Paolo II”, fermandosi a parlare con gli ammalati ed i familiari e portando la Comunione nelle stanze di degenza dove si trovano i pazienti allettati.
    «Vengo con piacere qui in ospedale per tanti motivi – ha detto Schillaci – ed anche perché’ dobbiamo difendere questo presidio affinché’ la Sanità abbia il posto che merita».
    Nel corso dell’omelia, poi, ha evidenziato che «stiamo vivendo questi giorni molto significativi che ci preparano al Natale e la Liturgia ci presenta delle invocazioni molto significative. In modo particolare, l’invocazione di oggi è bellissima e nasce dal cuore dell’uomo, dal cuore della sposa. Tutti, nel profondo del nostro intimo, chiediamo che il Signore venga perché’ abbiamo bisogno del Signore; perché’ possiamo andare incontro ai bisogni degli altri. Il Signore viene ma noi dobbiamo andare incontro. Oggi – ha aggiunto – è l’annunciazione di Giuseppe e Giuseppe si fa vicino, non con le chiacchiere, non con la retorica, ma con la custodia. La paternità di Giuseppe, inoltre, ci fa capire che si può far crescere l’altro». 
    Rivolgendosi agli operatori della Sanità li ha ringraziati «per la cura che avete tutti in questa realtà e dovete fare del vostro meglio. Dio – ha proseguito – è con noi e, quindi, viviamo la nostra esistenza con l’essere con gli altri. E viviamola questa solidarietà! Oggi, in modo particolare, prego per i sofferenti e per chi è nei bisogni, ma anche per gli operatori perché’ operino per il bene di tutti. Questo Natale – ha concluso – possa portare in ciascuno di voi e nelle vostre famiglie tanta serenità e tanta salute».
     

    Più informazioni su