L’emergenza coronavirus occasione per riaprire malattie infettive a Lamezia Terme per Felice Lentidoro

Il segretario regionale di Cittadinanzattiva-Tribunale per i Diritti del Malato elenca i dati della situazione

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Per Felice Lentidoro, segretario regionale di Cittadinanzattiva-Tribunale per i Diritti del Malato, «quasi 11 anni di Piano di rientro nella sanità in Calabria hanno portato il settore ad un collasso tale che, se dovessimo avere infezione da coronavirus come in Lombardia, avremmo sicuramente una situazione drammatica e impossibile da gestire», criticando che «anni di politica sanitaria volta verso un’unica direzione del piano di rientro economico, cioè i tagli lineari, con interi ospedali chiusi, con le strutture rimaste aperte prive di molti reparti, con le politiche scellerate nei confronti dei dipendenti come le mancate assunzioni e il fare cassa sui pensionamenti».

Lentidoro calcola che «in Calabria in tutti questi anni la politica sanitaria di austerità e tagli lineari che doveva farci rientrare dal dissesto si è dimostrata fallimentare: non solo non abbiamo recuperato ma il debito aumenta sempre di più, 238 milioni nel 2018, una cifra simile nel 2019 mentre i livelli di assistenza sono sempre più bassi».

Si rammenta che «oggi ci troviamo perciò con un organico medico di circa 3.500 unità a fronte di un fabbisogno di circa 4.800, e anche quello infermieristico con gravi carenze rispetto al fabbisogno delle varie strutture sul territorio. La situazione così com’è in Calabria non ci fa stare tranquilli: disponiamo di 80 posti letto in Malattie infettive, 107 in Rianimazione, 68 in Pneumologia e solo 20 in Isolamento respiratorio a pressione negativa. Bisogna dunque, per attendere al meglio alle disposizioni governative e far fronte all’emergenza in questo momento difficile, procedere ad assunzioni straordinarie di tutte le figure necessarie richieste».

Tutta una premessa per chiedere la riapertura di malattie infettive a Lamezia Terme, sostenendo che «ci sono i locali, gli arredi, il personale medico e infermieristico specializzato che ha lavorato per anni nel reparto e attualmente è dirottato altrove, considerando infine, motivo non di poco conto, la posizione baricentrica di Lamezia utile a tutta la Regione se mai ce ne fosse bisogno». C’è anche la definizione di Spoke e non di hub, come il centro regionale individuato al momento nel Pugliese di Catanzaro, che ha portato alla chiusura.

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