Mancato potenziamento del reparto di Pneumologia nel Giovanni Paolo II denunciato da Paolo Gambardella

Direttive nazionali e regionali non attuate segnalate agli attuali vertici istituzionali

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Facendo riferimento alla Direttiva del Ministero della Salute 2627 dell’01 marzo 2020 su “Incremento di disponibilità di posti letto del Ssn e ulteriori indicazioni relative alla gestione dell’emergenza Covid-19”, Paolo Gambardella, presidente regionale dell’Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri, segnala ai vertici sanitari e regionali «la situazione nell’Ospedale di Lamezia Terme, città con vastissimo bacino di utenza ed ai primi posti in Calabria per numero di abitanti. Nell’Ospedale “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme addirittura l’aumento dei posti letto dell’U.O.C. di Pneumologia era stato stabilito già molto prima dell’emergenza sanitaria da Covid-19, ma non è mai stato attuato».

Si afferma che «l’ U.O. di Pneumologia può accogliere nelle stanze di degenza 12 pazienti, eppure la Regione Calabria aveva autorizzato 18 posti di degenza ordinaria più 2 posti di Day Hospital, come stabilito dal Dca n. 64 del 2016 e dal Dca Regione Calabria n. 124 del 20 Set. 2019 Oggetto: Programma Straordinario di Investimenti ex art. 20, L. 67/88. Accordo di Programma integrativo per il settore degli investimenti sanitari. Approvazione del Documento Programmatico».

Gambardella per tale motivo chiede che «siano rispettate le indicazioni fornite dal Ministero della Salute e dal Documento Programmatico Regionale, con aumento dei posti letto, miglioramento della dotazione tecnologica (stanze di terapia subintensiva, acquisto di ecoendoscopio ed attrezzature di broncoscopia già autorizzato da anni dal precedente Direttore Generale ma mai effettuato), adeguamento strutturale dell’U.O. che preveda stanze di isolamento respiratorio».

La direttiva nazionale di inizio marco prevedeva come “necessario, nel minor tempo possibile, in strutture pubbliche e in strutture private accreditate: attivare un modello di cooperazione interregionale coordinato a livello nazionale; attivare a livello regionale, nel minor tempo possibile, un incremento delle disponibilità di posti letto come segue: del 50 % del numero dei posti letto in terapia intensiva; del 100 % del numero dei posti letto in unità operative di pneumologia e in unità operative di malattie infettive, isolati e allestiti con la dotazione necessaria per il supporto ventilatorio (inclusa la respirazione assistita)”.

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