Una ricercatrice lametina nel team che ha studiato le proteine spike del Covid-19

Studio che sarà poi sottosposto all'Aifa

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La lametina Federica Moraca è tra i principali co-autori di una ricerca scientifica, appena pubblicata in pre-print sul sito BioRxiv e condotta dal gruppo di ricercatori dell’Università “Federico II” di Napoli, di cui fa parte, e dell’Università di Perugia, a cui va il merito di aver identificato nuovi target molecolari in grado di impedire l’ingresso di SARS-CoV-2 nelle cellule umane.

Lo studio ha consentito l’identificazione di “tasche” funzionali nella struttura del Receptor Binding Domain (RBD) della proteina Spike del virus SARS-CoV-2. L’ulteriore caratterizzazione di tali strutture ha portato alla sorprendente scoperta dell’esistenza di sostanze endogene, chiamate acidi biliari, prodotte nel fegato e nell’intestino dal metabolismo del colesterolo. Queste sostanze sono in grado di legare una proteina che si trova sulla superficie del virus (proteina Spike), ed impediscono a quest’ultimo di legarsi al recettore ACE2 e quindi di entrare nella cellula ospite.  

Dal punto di vista della terapia, sembra probabile che l’approccio sviluppato non consentirà di trattare pazienti con quadri gravi di distress respiratorio. Tuttavia, le sostanze studiate potrebbero essere utilizzate sia per il trattamento di soggetti con un’infezione relativamente modesta, sia forse a scopo preventivo. Lo studio è il primo passo per la stesura di un protocollo terapeutico che verrà proposto all’attenzione dell’AIFA. 

Federica Moraca, originaria di Lamezia Terme, è attualmente borsista di Ricerca presso il Dipartimento di Farmacia dell’Università Federico II di Napoli, ma la sua carriera è iniziata in Calabria. La dottoressa ha conseguito, infatti, la Laurea in Farmacia nel 2010 ed il Dottorato di Ricerca in Scienze Farmaceutiche nel 2014, presso l’Università “Magna Græcia” di Catanzaro. Ha proseguito la sua attività con assegni di ricerca nel Laboratorio di Chimica Farmaceutica sempre presso l’UMG di Catanzaro, specializzandosi nelle simulazioni “in silico”, volte all’identificazione di nuove molecole (drug discovery). Attualmente è co-autrice di 33 pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali.

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