Il commento dei consiglieri di maggioranza sulla riorganizzazione ospedaliera Covid-19 varata il 18 giugno

Si auspica un ritorno in attività di reparti chiusi o altri limitati, ma l'Asp di Catanzaro non va in quella direzione

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Anche i consiglieri di maggioranza prendono atto della riorganizzazione della rete ospedaliera in emergenza COVID-19 in Calabria varata dal commissario Cotticelli il 18 giugno.

«Relativamente all’Ospedale di Lamezia Terme, è prevista la creazione di 12 posti letto aggiuntivi (6 di terapia intensiva e 6 di terapia subintensiva), di un Pronto Soccorso COVID con tac, da realizzare in un edificio dedicato che sarà ristrutturato e messo a norma, con una spesa complessiva di oltre 3,5 milioni di euro», sono i calcoli dei consiglieri, «inoltre, è prevista la possibilità di ospitare, in prossimità del Presidio Ospedaliero di Lamezia Terme, una struttura mobile con ulteriori 75 posti letto. Per fronteggiare le correlate necessità assistenziali, è inoltre prevista l’assunzione di 4 medici, 8 infermieri e 4 OSS, con la possibilità di riconoscere incentivi per il personale e di incrementare le assunzioni a tempo determinato e gli incarichi di lavoro autonomo e di collaborazione coordinata e continuativa».

Secondo i consiglieri «sarà così possibile la netta distinzione tra Area Covid ed Area No-Covid, nel rispetto delle linee di indirizzo ministeriali, assicurando in particolare la presa in carico dei pazienti non Covid che, al momento, hanno difficoltà ad accedere a strutture ed ambulatori presenti all’interno del nosocomio lametino».

Sulla scia del decreto si chiede così nuovamente la riapertura dell’unità operativa di malattie infettive, «che di fatto sinora esiste/insiste solo sulla carta ed assicura esclusivamente prestazioni ambulatoriali», ma anche microbiologia, la riattivazione dell’osservazione breve intensiva (OBI) di Pronto Soccorso, «struttura che è stata temporaneamente soppressa per lo stato di emergenza, ma che merita di essere tempestivamente riattivata per assicurare appropriatezza dei ricoveri ed una ottimale gestione dei pazienti».

Si auspica che «la riorganizzazione dell’Ospedale di Lamezia Terme per fronteggiare l’emergenza COVID 19 possa diventare, quindi, occasione ed opportunità per far fronte ai bisogni di riorganizzazione del “sistema salute” nella sua globalità, attraverso un perfetto allineamento tra bisogno ed offerta, che ridia dignità ad operatori sanitari ed utenti ed alla collettività intera».

Speranze che però non trovano risposta negli atti ufficiali, vedendo il piano di fabbisogno di personale triennale, con più pensionamenti che assunzioni, e quello della rete territoriale, in affanno, varati dalla terna commissariale dell’Asp di Catanzaro che a dicembre aveva dichiarato il dissesto non ratificato da Cotticelli.

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