Diventa struttura semplice il laboratorio di patologia clinica di Lamezia Terme, quello di neurogenetica va a Catanzaro

Il laboratorio di tossicologia e patologia clinica afferente alla struttura di medicina legale diventa un punto prelievo nell'ospedale Giovanni Paolo II

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Se il 6 marzo il commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro approvava la riorganizzazione delle rete regionale dei laboratori pubblici, ieri la terna commissariale che guida l’Asp di Catanzaro deliberava la presa d’atto di quanto di propria competenza, e tra un atto e l’altro relativo agli approvvigionamenti per la pandemia da Covid-19 ed incarichi a tempo determinato per coprire le falle nella dotazione organica, gli ospedali all’interno dell’azienda sanitaria provinciale si trovano con meno servizi da poter offrire.

Il decreto di Cotticelli da marzo prevedeva di istituire una rete con un unico sistema informatico a livello regionale tra Cup, Centro Prelievo, laboratori, pronto soccorso e reparti di degenza, aspetto che ad oggi ancora arranca. Quello che però diventa operativo è il ribasso delle prestazioni negli ospedali pubblici, e per quanto riguarda l’ospedale lametino la struttura complessa del laboratorio di patologia clinica viene declassata a semplice dipartimentale, e tale resta quella di anatomia patologica ed il servizio trasfusionale.

Nessun cambiamento anche per la struttura semplice del laboratorio di patologia clinica dell’ospedale di Soveria Mannelli, mentre il laboratorio di neurogenetica “trasloca” da Lamezia Terme al Mater Domini di Catanzaro, con il laboratorio di tossicologia e patologia clinica afferente alla struttura di medicina legale che diventa un punto prelievo all’interno del laboratorio di patologia clinica nell’ospedale Giovanni Paolo II.

Non va meglio sulla costa ionica, dove il laboratorio di patologia clinica di Soverato cessa come struttura semplice dipartimentale mantenendo solo l’attività operativa generale di base.

Il decreto di Cotticelli sarebbe dovuto essere attuato entro 2 mesi, ma l’Asp indicando la pandemia da Covid-19 come motivo dei ritardi si adegua dopo oltre 5 mesi, con un altro mese a disposizione per effettuare la fase II, ovvero:

  • definizione e revisione dei criteri di autorizzazione/accreditamento in coerenza con quanto previsto;
  • definizione di strumenti amministrativi di controllo dell’appropiatezza nell’utilizzo dei test di laboratorio, anche attraverso l’impiego di software dedicati;
  • messa a regime di un sistema di monitoraggio dei consumi e della produzione di attività dei laboratori;
  • attivazione di un percorso di formazione per gli erogatori pubblici per garantire i dieci principi generali di qualità;
  • adozione e messa a regime di un sistema regionale per la valutazione esterna di qualità (Cqi – Cqa)
  • definizione degli esami in urgenza h24 in Hub, Spoke, ospedale generale,  ospedale zona disagiata

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