Lo psicologo lametino Daniele Perri suggerisce come affrontare i disagi del Covid–19

L'analisi tra fede e scienza riportata da Don Pino Latelli

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Rispondendo ad una lettera di una fedele che lamentava una forte depressione, paura, insonnia, senso di smarrimento e pensieri di morte e di suicidio, il parroco in solido della Beata Vergine del Carmine di Lamezia Terme, Don Pino Latelli, ricorda come «in passato, nelle risposte date ai fedeli, ho fatto appello soprattutto alla fede, alla preghiera, alla recita del Santo Rosario; alle parole di Papa Francesco, che non ha mai smesso di dare a tutti coraggio per evitare che si potesse cedere alla trappola dello sconforto e della disperazione; al fulgido ed eloquente esempio del nostro vescovo Giuseppe Schillaci che, nonostante un delicato intervento a cui è stato sottoposto a Roma, non ha mai fatto mancare il suo paterno affetto e il suo amore verso il suo popolo bisognoso di una parola di conforto e di speranza; al Cardinale Angelo Comaschi, che, in un momento tanto drammatico, ha fatto riscoprire a milioni di italiani la bellezza della preghiera soprattutto della recita del santo Rosario».

Ma non di sola fede vive l’animo umano, e così il parroco ha interpellato anche lo psicologo Daniele Perri di Lamezia Terme.

«Quando ci troviamo a fronteggiare eventi che sono al di fuori del nostro controllo – precisa Perri – è normale sperimentare emozioni come paura, rabbia, tristezza, angoscia, noia, che fanno parte del nostro “repertorio” emotivo e purtroppo sono anch’esse al di fuori del nostro controllo. Nonostante ciò spesso tentiamo comunque di “gestire” o di controllare i nostri pensieri e le nostre emozioni ma le strategie che adoperiamo, seppur possono funzionare nel breve termine, nel lungo periodo non portano alcun beneficio, anzi, possono diventare disfunzionanti tanto da influenzare in gran parte i nostri comportamenti. Nello specifico, con l’emergenza Coronavirus, quanto più cerchiamo delle soluzioni a fronte di un modo di esistere del tutto ignoto tanto più ne siamo disorientati».

Secondo Perri, anche in circostanze critiche, si può operare una scelta delle proprie azioni e imparare a concentrarsi su ciò che è importante, «come ad esempio la famiglia, la spiritualità, l’amicizia, riscoprendone i valori più importanti e significativi e, inoltre, fare tutto ciò che nella nostra dimensione ‘abituale’, per mancanza di tempo o per altri motivi, avremmo voluto fare ma non abbiamo poi fatto, come leggere un libro, seguire un corso di chitarra (o qualsiasi altro strumento), pregare o fare meditazione, riprendere i contatti (telefono, chat) con vecchi amici, intensificare i rapporti familiari».

«Reimpostare le proprie giornate – afferma il professionista – e chiedersi “cosa posso fare di nuovo oggi”, significa affrontare l’emergenza in modo costruttivo, attenuando le preoccupazioni e anche la possibile noia in modo attivo e soprattutto utile».

Anche la corretta informazione acquista un significato positivo al tempo del Covid – 19 dato che è facile trovare un’infinità di informazioni su qualsiasi argomento, attraverso i social, messaggi, whatsapp. «Sul Covid-19 – aggiunge il dottor Perri – circolano informazioni di qualsiasi tipo tra chi minimizza e chi estremizza la sua diffusione e pericolosità. È consigliabile allora attenersi quanto più possibile alle informazioni ufficiali degli esperti del settore. Spetta a noi scegliere di chiuderci a riccio rimuginando su quello che succederà in futuro, sugli inevitabili problemi economici e sociali, isolati più di quanto già lo siamo per l’epidemia, oppure affrontare questa esperienza certamente traumatica spargendo i semi per un risveglio più arricchente nel rapporto non solo con noi stessi e la nostra famiglia, ma anche con gli altri».

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