“Avevamo detto a gran voce, nei mesi scorsi, che un reparto Covid non poteva essere realizzato nell’ospedale di Lamezia Terme”

Per Nadia Donato, presidente associazione Senza Nodi, struttura e personale non adeguati nel numero

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Se i 20 posti Covid nell’ospedale di Lamezia Terme son frutto di riconversione, quindi sfruttando in parte spazi e personale già esistente, i primi contagi fanno emergere le difficoltà affrontate anche altrove.

Per Nadia Donato, presidente associazione Senza Nodi, «questo non è un momento facile ma il silenzio non giova a nessuno. Ci chiediamo se dopo i numerosissimi contagi, hanno sanificato? Hanno provveduto a far arrivare medici ed infermieri così come era stato preventivato? E’ vero che viene spostato del personale dai reparti mettendo in difficoltà chi lavora per le altre patologie? Per esempio pronto soccorso, oncologia e pneumologia?».

Secondo la Donato «avevamo detto a gran voce, nei mesi scorsi, che un reparto Covid non poteva essere realizzato nell’ospedale di Lamezia Terme, il dottore Cesare Perri, aveva addirittura proposto una struttura adiacente dello stesso proprio per lavorare in sicurezza», se non fosse che il problema era l’emergenza, e di nuovo il personale.

Si chiede così l’attenzione del commissario ad acta Guido Longo e della terna commissariale che guida l’Asp di Catanzaro, ovvero coloro i quali sono chiamati ad emanare gli atti amministrativi vincolanti, chiedendo di «agire con urgenza e risolvere il problema di carenza di personale in tutti i reparti ed in maniera definitiva». Aspetto su cui bilancio 2021 e piano del fabbisogno del personale hanno già dato risposte che non vanno nella direzione auspicata.

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