“Grazie medici Uscar per tutto quello che fate”

Una nuova versione positiva del funzionamento delle Unità Speciali di Continuità Assistenziale Regionale arriva da un altro paziente Covid lametino.

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Una nuova versione positiva del funzionamento delle Unità Speciali di Continuità Assistenziale Regionale arriva da un altro paziente Covid lametino.

«Inizialmente, pensavo che il virus riguardasse solo gli altri, in estate il Covid-19 era solo una notizia sui telegiornali per noi calabresi, pochissimi casi, per giorni anche nessun caso. Con l’autunno ecco i primi casi nella nostra città, prima amici di amici, poi familiari e alla fine è toccato anche a me», spiega l’utente nell’intervento firmato come testimonianza.

«Febbre, dolori ovunque, difficoltà a respirare sono solo alcuni dei sintomi che ho avuto e la cosa più brutta per me è stata la solitudine. Il mio medico di famiglia mi ha completamente abbandonato», lamenta il cittadino, ammettendo che «in questi giorni ho letto degli articoli su un medico, un giovane ragazzo delle Uscar che è venuto più volte a vedermi e spinto da quegli articoli mi sono detto, perché non raccontare anche io la mia storia? Quando è venuto l’ultima volta a visitarmi gli ho chiesto se fosse lui il dottore sulla bocca di tutti e lui mi ha risposto “purtroppo sì”, un po’ sbalordito da questa risposta ho chiesto “perché purtroppo? Non sei contento che ti venga riconosciuto il tuo lavoro?”. Lui mi ha detto “Sarò felice quando in Calabria un medico che fa il suo lavoro non farà notizia”».

Dallo scambio di opinioni si spiega che «lui è pugliese, ma penso tenga alla nostra regione più di tanti altri, questi sono i medici che ci fanno sentire meno soli. Non farò il suo nome perché quando ho chiesto se potessi fare un articolo mi ha detto di ringraziare tutta l’Uscar perché anche i suoi colleghi fanno tanto lavoro, ed io allora farò questo: grazie medici Uscar, per tutto quello che fate».

Anche per gli altri professionisti ingaggiati per combattere la pandemia da Coronavirus, ill 30 aprile scadranno i contratti dei medici delle 8 postazioni Usca previste (ma non tutte attivate, visto che ad aprile erano previsti 30 medici per garantire 84 ore settimanali per ogni postazione, attivando a giugno 4 postazioni poiché avevano accettato l’incarico solo 11 medici).

Prolungati al 30 aprile i contratti in scadenza a fine mese del personale Asp chiamato per il Covid

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