Il medico di base va in pensione, 950 pazienti senza assistenza ed incertezze sui vaccini over 80 a Carlopoli

Con una nota indirizzata alla commissione prefettizia che guida l'Asp di Catanzaro il sindaco, Emanuela Talarico, ha inteso denunciare

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Con una nota indirizzata alla commissione prefettizia che guida l’Asp di Catanzaro il sindaco di Carlopoli, Emanuela Talarico, ha inteso denunciare «la situazione di estremo disagio sociale e sanitario che incide attualmente la vita dei miei Concittadini, con l’auspicio che la Commissione Prefettizia voglia prontamente intervenire per ripristinare l’efficace erogazione delle cure primarie e di continuità assistenziale».

Nuovamente viene sollevata la questione del medico di base la cui assistenza verrà meno non solo per Carlopoli ma anche per cittadini dei paesi vicini. «Dal 23 febbraio verrà collocato in quiescenza il medico di assistenza primaria che ha curato la nostra popolazione per 35 anni. Verranno lasciati senza assistenza sanitaria diretta circa 950 pazienti ivi residenti», contesta il primo cittadino, «l’interazione immediata con la dirigenza sanitaria del Distretto di Lamezia Terme, al fine di ottenere l’apertura di un altro ambulatorio sul territorio da parte di altri Medici appartenenti all’Ambito di scelta del Reventino, non ha prodotto alcun effetto, rimanendo gravemente inascoltata. Centinaia di persone, dalla prossima settimana rimarranno prive di assistenza da parte del medico di base e ciò provocherà grave nocumento specialmente ora, difatti, in seguito all’emergenza epidemiologica in atto come è noto, a breve avranno inizio le vaccinazioni degli ultra ottantenni. Chi supporterà e sosterrà la popolazione dal punto di vista sanitario?»

Inoltre «chi trasmetterà all’ASP competente i nominativi dei soggetti rientranti in tale fascia d’età ed i relativi numeri di telefono? Chi provvederà a indicare l’esatto numero dei soggetti che hanno intenzione di farsi vaccinare, prestando il proprio consenso?»

Talarico vuole evidenziare che «il paese di cui sono Sindaco è un paese abitato da persone per lo più anziane, tante delle quali vivono da sole e, quindi, in difficoltà per gli spostamenti, anche considerando l’orografia del territorio, interamente montano, con viabilità carente e senza mezzi pubblici di trasporto che possano garantire l’accesso ai servizi sanitari dislocati presso altri Comuni limitrofi. In tali condizioni non provvedere alla nomina di un sostituto significherebbe generare difficoltà e mancanza di equità nell’accesso alle cure. Tale stato di cose cagionerà grave danno all’intera comunità, difatti, tanti cittadini, che hanno bisogno urgente di medicinali per i quali è richiesta la prescrizione, non sapranno dalla prossima settimana a chi rivolgersi».

Per tali premesse si chiede «in forza dell’art.12 comma 12.1 lettera e) dell’Accordo Integrativo Regionale (AIR) per la Medicina generale che prevede, proprio a salvaguardia delle piccole comunità, una norma di tutela che, derogando dalle norme generali, consente di procedere alla nomina del richiesto sanitario, che venga riconosciuta l’esigenza di tutela sanitaria immediata di una parte significativa della popolazione attraverso l’immediata nomina di un medico sostituto che garantisca la continuità assistenziale sanitaria sul territorio. Non possiamo restare in attesa della pubblicazione della zona carente che avverrà, se tutto va bene, tra qualche mese».

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