Abitudini alimentari peggiorate, minore attività fisica, qualità della vita meno soddisfacente per via del Covid-19

L'influenza della pandemia sullo stile di vita residenziale monitorata dall'Asp di Catanzaro su 400 utenti

Più informazioni su

Il nuovo stile di vita “residenziale” ha cambiato in modo sostanziale le abitudini di vita ed al fine di evidenziare le eventuali modifiche comportamentali della popolazione durante il periodo di emergenza Covid, il Servizio Promozione della Salute diretto da Rosa Anfosso con la collaborazione  dell’UO Igiene degli Alimenti diretta da Francesco Faragò e dell’UO Medicina dello Sport  diretta da Giuseppe Bova, ha inteso realizzare un’indagine conoscitiva, nella popolazione sulle abitudini alimentari, sulla pratica di attività sportiva e sulla percezione della qualità della vita. I tre servizi afferiscono al Dipartimento di Prevenzione, diretto da Giuseppe Caparello, che ha competenze e svolge attività di tipo preventivo.

Gli operatori dell’Asp di Catanzaro impegnati nella realizzazione dell’indagine sono stati Rosa Anfosso, le infermiere pediatriche Valentina Critelli e Lorena Rita Iozzo, Antonio Sacco per il Servizio Promozione della Salute, Francesco Faragò, Daniela Mamone e Virginia Capisciolto dell’UO Igiene degli Alimenti e Giuseppe Bova dell’UO Medicina dello Sport.

Sono stati somministrati 400 questionari ad una popolazione eterogenea, di età compresa tra 20 ed 85 anni, il cui 52% era di sesso maschile.

L’alimentazione durante il periodo di permanenza a casa per l’emergenza Covid, è stata equilibrata per il 65% degli intervistati, poco sana per il 25%. Solo il 10% del campione ha seguito una dieta rigorosa.

Dai dati analizzati emerge che nel pre Covid l’alimentazione risultava essere equilibrata per molte più persone, ovvero per l’82% della popolazione e poco sana per molto meno persone, ovvero per il 15% della popolazione. Si può, pertanto, dedurre che le abitudini alimentari nel campione sono andate peggiorando. Più specificatamente il 40% dichiara di aver mangiato più carboidrati ed il 35% dichiara di aver mangiato più grassi, il 19% più proteine. La quota di verdura e frutta è rimasta invariata per il 72% della popolazione.

Ed ancora, la quasi totalità della popolazione femminile ha dichiarato di aver approfittato del periodo Covid per curare maggiormente la varietà degli alimenti portati in tavola.

Per quanto concerne l’attività fisica il 61% della popolazione intervistata non ha effettuato attività fisica, mentre nel periodo pre-Covid questa percentuale era inferiore e si attestava intorno al 43%.

Del 40% delle persone che hanno svolto attività fisica, la maggior parte di esse lo ha fatto in autonomia, solo una percentuale pari al 6% ha fatto ricorso ad internet.

Dal punto di vista psichico la percezione della qualità della vita è peggiorata nel 51% della popolazione nelle fasce di età relative a giovani ed anziani; il 29% della popolazione, esclusivamente di età media, ha dichiarato di aver percepito un miglioramento della propria qualità di vita.

Gli aspetti negativi citati in periodo Covid sono stati:

  • Solitudine, ovvero non frequentazione di amici e parenti nel 47% dei casi.
  • Paura del contagio nel 21%
  • Stress da lavoro domestico nel 10%. Questa percentuale è equamente distribuita tra i due sessi

 Gli aspetti positivi sono stati:

  • Maggior tempo da dedicare a sé stessi per il 59%
  • Più tempo da dedicare alla famiglia 28%, con maggiore prevalenza nel sesso maschile.

Più informazioni su