In 24 ore l’Asp di Catanzaro ha predisposto 118 somministrazioni con 10 nuove persone vaccinate

Italo Reale propone di convertire il palazzetto dello sport a punto vaccinale

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A ieri erano 8827 le somministrazioni di vaccino, con 3479 persone vaccinate, oggi le somministrazioni comunicate sono 8945 con 3489 persone vaccinate: in 24 ore l’Asp di Catanzaro, a conti fatti, ha predisposto 118 somministrazioni per 10 nuove persone vaccinate (a cui sono state somministrate la prima dose e la seconda dose di richiamo).

Solo da ieri l’Azienda Sanitaria Provinciale ha deciso di rendere pubblico il proprio report mentre, come già avvenuto per il bollettino dei contagi in precedenza, mancava un’informazione univoca e chiara dovendosi rivolgere di volta in volta a diverse figure e professionisti coinvolti nel percorso. In tal senso le indicazioni interne vedono nei prossimi giorni partire in modo più spedito l’iter vaccinale anche nel lametino, con punto di somministrazione confermato all’interno del centro prelievi insieme agli studi dei medici di base, ma una comunicazione univoca ufficialmente non è stata pubblicata.

Non procede quindi con ritmi spediti neanche in provincia di Catanzaro la campagna vaccinale anti Covid – 19, né va meglio nel resto della Calabria il cui dato complessivo aggiornato a questo pomeriggio vedeva 84.284 dosi somministrate su 152.390 consegnate (55,3% che fanno rimanere in coda alla lista di efficienza in tutta Italia).

Le dosi calabresi ad oggi sono state divise tra:

  • operatori sanitari e sociosanitari 59.145
  • personale non sanitario 16.631
  • ospiti strutture residenziali 5.619
  • over 80 2.686
  • forze armate 53
  • personale scolastico 150

Tra prima fase da terminare entro fine mese, seconda da lanciare in questa settimana tra over 80, forze dell’ordine, pazienti con patologie conclamate, ed il mondo della scuola da marzo, in Calabria la maggioranza delle dosi somministrate hanno riguardato cittadini nelle fasce di età tra i 50-59 anni (19.661) e 60-69 (19-612), seguiti da 40-49 (15.044), 30-39 (12.684). Dati che, avendo per lo più attualmente riguardato personale sanitario in attività non dovrebbero sorprendere, anche se poi si registrano anche 5.214 dosi per i ventenni, e 55 per cittadini tra i 16 ed i 19 anni.

Legati probabilmente alle rsa e le nuove indicazioni le 6.234 nella fascia 80-89, 2.048 over 90, mentre sono 3.732 le somministrate per gli anziani tra i 70 ed i 79 anni.

Dati che trovano la preoccupazione anche di Italo Reale, con l’esponente del centrosinistra a lamentare che «solo oggi si è iniziata una consistente opera di vaccinazione del personale socio sanitario che opera a Lamezia Terme (persone che hanno un rapporto continuo con il pubblico e con un pubblico fragile), né si cominciato con gli over 80 e soprattutto non c’è un piano per superare l’emergenza», anche se in realtà in ospedale la campagna di vaccinazione è iniziata il 5 febbraio.

Tra file per le 4 postazioni, prima giornata di vaccinazioni per il personale sanitario dell’ospedale lametino

«Non basterà l’impegno dei medici di base, che tra l’altro possono somministrare solo il vaccino di AstraZeneca, è necessario che, come in tutte le Regioni si organizzino centri in strutture pubbliche esistenti (magari il palazzetto dello sport) prima che tutto questo sforzo si nullifichi», avvisa Reale, «non mi risulta che l’ASP della Provincia di Catanzaro si stia muovendo in questo senso, stia chiedendo al personale una disponibilità aggiuntiva o proceda con nuove assunzioni, stia chiedendo frigoriferi o attrezzature per organizzare nuovi punti di vaccinazione. Se entro l’estate non si raggiungerà un numero di vaccinati consistenti forse bisognerà cominciare da capo visto che la copertura è oggi valutata in 6/8 mesi e le varianti hanno cominciato a sostituire il virus originario».

Da oggi, intanto, sulla base di nuove evidenze scientifiche sono state aggiornate da parte del Ministero della Salute le modalità di somministrazione del vaccino AstraZeneca nella fascia di età compresa tra i 18 e i 65 anni.  Con la Circolare 22 febbraio 2021, è data infatti la possibilità di “offrire il vaccino fino ai 65 anni (coorte 1956) compresi i soggetti con condizioni che possono aumentare il rischio di sviluppare forme severe di COVID-19” ma “ad eccezione dei soggetti estremamente vulnerabili”.

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