Una nuova tac per il pronto soccorso lametino dedicata ai sospetti casi Covid approvata dall’Asp di Catanzaro

Richiesta urgente formulata ieri dal direttore sanitario facente funzioni

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Si torna a parlare di una nuova Tac a servizio del pronto soccorso dell’ospedale di Lamezia Terme, dopo le notizie dei continui malfunzionamenti di quella esistente ma anche le “promesse” cicliche degli ultimi anni di sostituzione e miglioramento della strumentazione attualmente a disposizione (ultimi atti firmati a novembre).

Nel programma di ammodernamento tecnologico approvato da Cotticelli prima delle dimissioni 3 sostituzioni ed 1 potenziamento per il lametino

Ora che si è ancora in emergenza Covid-19, la terna commissariale che fino a settembre continuerà a guidare l’azienda sanitaria provinciale ha approvato la richiesta urgente, formulata dal direttore sanitario facente funzioni, «di fornire atto di indirizzo all’unità operativa provveditorato economato e gestione logistica affinché provveda ad avviare le procedure di acquisto di una Tac, finalizzata ai servizi connessi all’emergenza sanitaria Covid-19, attingendo dall’elenco dei fornitori di attrezzatura medicale, istituito con decreto del Commissario Straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure di contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica Covid-19».

Nello stesso atto si invita «il direttore dell’unità operativa radiologia del presidio ospedaliero di Lamezia Terme e il direttore dell’unità operativa di gestione tecnico patrimoniale a fornire ogni utile supporto per la presente procedura di acquisto, in particolare in ordine alle caratteristiche tecniche che deve possedere l’apparecchiatura richiesta».

Ieri la proposta della nuova Tac era giunta per «istituire percorsi differenziati per gli esami di diagnostica strumentale per i pazienti con sospetti casi Covid» evidenziando come «il mancato funzionamento dell’unica Tac presente nel nosocomio provocherebbe il blocco delle attività e il conseguente trasferimento di pazienti in altre strutture ospedaliere, anche extraziendiali».

 

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