Raggiungono quota 21.419 le somministrazioni totali di vaccino da parte dell’Asp di Catanzaro, 1371 quelle odierne

Nel piano nazionale si punta a 500.000 somministrazioni al giorno in Italia, vaccinando almeno l'80% della popolazione entro settembre

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Raggiungono quota 21.419 le somministrazioni totali di vaccino da parte dell’Asp di Catanzaro, 1371 quelle effettuate oggi (dati in aumento essendo il fine settimana maggiormente dedicato agli over 80 con i turni di vaccinazione dei medici di base nei poliambulatori e nei vari locali dati a disposizione dagli enti locali), con immutato il numero delle persone a cui sono state somministrate la prima dose e la seconda dose di richiamo, 4996.

Nel bollettino compaiono anche le distinzioni tra i 3 diversi tipi di vaccini in dotazione: oggi somministrate 89 Astrazeneca, 145 Moderna, 1137 di Pfizer come prime dosi; in totale le prime dosi sono 2148 di Astrazeneca (1 richiamo), 1469 Moderna, 12.806 di Pfizer (4995 i richiami).

IL DATO REGIONALE

In Calabria le somministrazioni sono invece 167.368 su 234.270 a disposizione, il 71,4% che vede la regione come seconda peggiore prestazione nazionale con 12 punti percentuali in meno sulla media nazionale.

La divisione delle somministrazioni nei 67 punti in regione vede:

  • operatori sanitari e sociosanitari 70.628-70.374 (+254)
  • personale non sanitario 38.117 (+1372 )
  • ospiti strutture residenziali 13.550 (+152)
  • over 80 33.296 (+2.565)
  • forze armate 9.894 (+74)
  • personale scolastico 1.973 (+565)

LA CAMPAGNA NAZIONALE

Intanto oggi è stato diffuso il piano del Commissario straordinario, generale Francesco Paolo Figliuolo, per l’esecuzione della campagna vaccinale nazionale, basandosi sulla distribuzione efficace e puntuale dei vaccini e l’incremento delle somministrazioni giornaliere.

L’obiettivo è di raggiungere a regime il numero di 500.000 somministrazioni al giorno su base nazionale, vaccinando almeno l’80% della popolazione entro il mese di settembre, triplicando così il numero giornaliero medio di vaccinazioni delle scorse settimane, pari a circa 170.000.

In Italia secondo i dati del piano “ad oggi sono state approvvigionate 7,9 milioni di dosi, che si raddoppieranno entro le prossime 3 settimane. Entro la fine di giugno è previsto l’arrivo di altre 52 milioni di dosi circa, mentre ulteriori 84 milioni sono previsti prima dell’autunno”.

Il piano vaccinale prevede “una riserva pari a circa l’1,5% delle dosi, per poter fronteggiare con immediatezza esigenze impreviste, indirizzando le risorse nelle aree interessate da criticità prevedendo l’impiego di rinforzi del Dipartimento di Protezione Civile e della Difesa”.

Tra gli elementi del piano anche “un monitoraggio costante dei fabbisogni con interventi mirati, selettivi e puntiformi sulla base degli scostamenti dalla pianificazione”. Si interverrà inoltre anche secondo “il principio del punto di accumulo, concentrando le risorse necessarie verso aree cluster”.

L’ampliamento della platea dei vaccinatori, non a tempo pieno, si realizza:

  • dando impulso all’Accordo per impiegare i medici di medicina generale (fino a 44.000)
  • ricorrendo agli odontoiatri (fino a 60,000)
  • impiegando i medici specializzandi, a seguito dell’Accordo raggiunto tra Governo, Regioni e associazioni di categoria (fino a 23.000)
  • ricorrendo ai medici della Federazione Medico Sportiva Italiana – CONI
  • impiegando i medici competenti dei siti produttivi e della grande distribuzione, etc. (accordi in via di finalizzazione)
  • ricorrendo ai medici convenzionati ambulatoriali e pediatri di libera scelta
  • con la prosecuzione, ove necessario, dell’assunzione di medici e infermieri a chiamata, che si aggiungeranno agli attuali 1.708 ad oggi già operativi
  • con il coinvolgimento dei farmacisti
  • utilizzando tutte le ulteriori potenzialità discendenti da accordi

Oltre alle strutture sanitarie attualmente operanti, alle caserme del comparto Difesa e Sicurezza e agli altri centri vaccinali attivi, anche i siti produttivi, la grande distribuzione, le palestre, le scuole, le strutture di associazioni o della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) potranno essere utilizzati per allestire punti di vaccinazione, nel rispetto delle priorità del Piano strategico nazionale del Ministero della Salute, con totale della popolazione vaccinabile (over 16) che è pari a poco meno di 51 milioni di persone.

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