“Il mio medico di famiglia non può visitarmi perché sono positiva, il medico Usca non va oltre il virus”

Un paradosso sanitario raccontato in una nuova testimonianza sull'assistenza sanitaria in atto nel lametino

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«Il mio medico di famiglia giustamente non può visitarmi perché sono positiva, il medico Usca non va oltre il virus quando un’occhiata in più non costerebbe nulla». Un paradosso sanitario raccontato in una nuova testimonianza sull’assistenza sanitaria in atto nel lametino, tra diversi aspetti positivi ma anche qualche ambito che non trova d’accordo gli stessi assistiti.

«Mi chiama un numero privato, io rispondo e sento una voce molto gentile che mi chiede varie informazioni sul mio stato di salute. Poco dopo viene in visita il dottore A», è l’incipit della testimonianza di una famiglia assistita per una positività in casa, lamentando la poca accuratezza della visita ed i chiarimenti non ottenuti in merito alla terapia da seguire.

Se da un lato lo stesso medico avrebbe chiarito che le visite dell’Usca son legate alla pandemia in atto, con la paziente che non aveva complicazioni dal punto di vista polmonare, dall’altro la stessa contesta l’atteggiamento distacco e celere del dottore intervenuto.

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