La Commissione straordinaria delibera l’Atto aziendale dell’Asp di Catanzaro

Il documento inoltrato al Commissario Longo per l’approvazione, nonostante la ferma contrarietà dei sindacati

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Incurante della contemporanea perentoria bocciatura da parte sindacale, la terna commissariale che da due anni guida l’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro ha firmato la delibera di adozione dell’Atto aziendale e, forte del parere positivo del direttore amministrativo Francesco Marchitelli e del direttore sanitario Ilario Lazzaro, l’ha inoltrata alla Struttura commissariale per il Piano di rientro e al Dipartimento Tutela della Salute per i provvedimenti di loro competenza, ovvero l’approvazione o meno.

Dopo un rapido giro di consultazione in prefettura nella mattinata di ieri, i tre commissari straordinari Luisa Latella, Carmelo Marcello Musolino e Salvatore Gullì hanno impresso nero su bianco alla loro idea di organizzazione e funzionamento, funzionale al perseguimento degli obiettivi di efficacia efficienza  qualità appropriatezza sicurezza ed economicità nell’erogazione delle dovute prestazioni sanitarie e amministrative, dell’azienda sanitaria territoriale di Catanzaro, che governa i tre distretti di Catanzaro, Soverato e Lamezia Terme inclusi i tre ospedali, lo spoke di Lamezia, il generale di Soverato e lo zonale di Soveria Mannelli, con quasi tremila unità alla dipendenza.

In una dettagliata premessa, l’Atto si impernia sui processi strategici, individuati in due principali aree: processi di area ospedaliera, svolti negli ospedali di Lamezia Terme, Soverato e Soveria Mannelli, orientati al recupero di efficienza attraverso l’implementazione del modello organizzativo dipartimentale, l’integrazione e differenziazione delle erogazioni dei tre stabilimenti aziendali, lo sviluppo delle capacità di attrazione, il miglioramento dell’immagine degli ospedali, lo sviluppo della capacità competitiva; e processi di area territoriale, svolti nei Distretti ed in alcuni Dipartimenti (Prevenzione, Salute Mentale e delle Dipendenze, Materno-Infantile) orientati alla tutela della salute, attraverso il miglioramento della qualità e della efficienza sanitaria, il potenziamento delle attività di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione, la motivazione e valorizzazione del personale. Ampio spazio viene dedicato all’assetto istituzionale e ai principi di gestione. Sono infine indicate la tipologia degli incarichi e alla struttura organizzativa, facendo ricorso ad incarichi dirigenziali di altissima professionalità e di alta specializzazione che si affiancano a quelli già esistenti di: struttura complessa, struttura semplice e struttura semplice a valenza dipartimentale.

La Commissione rileva che l’Atto, pur essendo stato approvato dal Collego di direzione già il 7 febbraio 2021 non è stato inviato nei termini perentori previsti dal Dca 24/2021 in previsione delle imminenti rinnovate linee guida emanate successivamente, pur non essendo queste vincolanti per le due Asp calabresi commissariate, tra le quali figura dal 13 settembre 2019 quella di Catanzaro, sciolta per infiltrazione mafiosa.

Larga parte del documento è dedicata dalla rivisitazione organizzativa dei Dipartimenti amministrativi e delle Strutture complesse e semplici sanitarie, di livelli apicali a quelli di settore, passando per gli intermedi, venendo così a interessare una moltitudine di dirigenti e di operatori. Con ciò si spiega, in parte, l’attenzione con la quale l’Atto è stato seguito, commentato e criticato dalle parti sindacali, di comparto e della dirigenza.

Quando l’Atto aziendale entrerà in piena operatività, ovvero quando sarà approvato dal Commissario ad acta Guido Longo, i Dipartimenti Amministrativo e di Staff verranno sostituiti dalla filiera corta per la quale le due Strutture di supporto amministrativo e di staff risponderanno direttamente al direttore amministrativo e sanitario rispettivamente.

All’interno della Direzione strategica viene inserito l’Ufficio Antimafia, così come l’Ufficio centrale liquidazione fatture, venendo così incontro a due delle necessità insite nell’insediamento della Commissione. In un punto destinato alla verifica quotidiana da parte dell’utenza, viene a terminare l’esperienza del Dipartimento Cure primarie, con la volontà di adottare a livello territoriale la medicina di prossimità, favorendo l’integrazione ospedale-territorio attraverso i Poli territoriali e le Unità di cura complessa primaria inscritti nei distretti socio-sanitari. Questa misura, in particolare, è tra quelle destinate a scontrarsi con l’effettiva realtà, soprattutto con io sotto dimensionamento degli organici in attività, decurtati dal mancato perdurante turnover. Con la delibera viene istituito il Dipartimento Igienico-organizzativo-ospedaliero, altro punto nelle mire del sindacato. L’Atto poi interviene sul Dipartimento di Salute mentale e delle dipendenze, mantenendo nell’ospedale di Lamezia il Servizio psichiatrico di diagnosi e cura fino alla definizione della nuova rete regionale dei servizi per la salute mentale e disponendo una nuova allocazione per i servizi di neuropsichiatria infantile.

La delibera accenna a una particolare cura dedicata nell’ambito del Dipartimento materno infantile al ruolo dei Consultori, mentre si colloca la Struttura complessa del Centro regionale di neurogenetica all’interno dei Servizi di supporto sanitario in attesa che venga attuato quanto previsto dagli appositi accordi intervenuti tra le diverse istituzioni interessate.

Si istituisce, ancora, nell’ambito dello Staff, la Struttura complessa di programmazione, accordi contrattuali e controlli delle attività di ricovero; sempre nello Staff è inscritta la Struttura complessa del Servizio informativo aziendale. Nel Supporto amministrativo viene inserita la Struttura complessa di Supporto e Gestione amministrativa di line, che dovrebbe garantire una gestione omogenea delle funzioni amministrative e contabili dei presidi ospedalieri, dei distretti, dei dipartimenti e delle strutture sanitarie di area inter distrettuale.

L’Atto aziendale, definito nei particolari della ricca articolazione organizzativa dell’Asp, è allegato alla delibera e passa adesso alla valutazione del Commissario al piano di rientro della Regione, apparso per la verità molto severo in recenti analoghi pronunciamenti che hanno riguardato, però, altre Aziende non in regime di commissariamento.

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