Approvato il percorso diagnostico-terapeutico assistenziale sulla parto analgesia per l’ospedale lametino

Era compreso tra le criticità segnalate dal tavolo di monitoraggio sul programma operativo regionale 2019-2021

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Compreso tra le criticità segnalate dal tavolo di monitoraggio sul programma operativo regionale 2019-2021, approvato giovedì dalla terna commissariale che guida l’Asp di Catanzaro il percorso diagnostico-terapeutico assistenziale sulla parto analgesia da attuare nel punto nascita dell’ospedale “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme.

Obiettivi del miglior coordinamento tra le diverse figure professionali in campo sono: controllare la sensibilità dolorifica; non interferire con l’evoluzione del travaglio; salvaguardare la sensibilità propriocettiva; favorire la deambulazione.

Nello specifico il percorso prevede per le donne che ne facciano espressa richiesta di: identificare i criteri di inclusione/esclusione della gestante; realizzare una procedura assistenziale ed organizzativa condivisa con le figure professionali interessate; garantire l’omogeneità di comportamenti fra i membri dell’equipe; salvaguardare la sicurezza della partoriente, la qualità della prestazione assistenziale e facilitare la collaborazione del team (ginecologo, anestesista, ostetrica, neonatologo) attraverso percorsi standardizzati.

L’utilizzo delle tecniche di partoanalgesia comporta una medicalizzazione del parto con l’esigenza di un’assistenza più intensa da parte dell’anestesista, dell’ostetrica, del ginecologo, nonché il monitoraggio continuo del battito cardiaco fetale.

Nello specifico le situazioni indicate per la partoanalgesia sono:

  • presentazione occipito-posteriore;
  • contrattilità uterina non coordinata;
  • ipertensione indotta dalla gravidanza;
  • possibile distacco di retina;
  • malattie cardiache e respiratorie della madre.

Tra le controindicazioni figurano coagulopatie, stato settico e sepsi locali, pregresso intervento chirurgico alla colonna vertebrale.

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