Per alcuni sindaci del lametino le prestazioni del Sant’Anna potrebbero essere effettuate tra Lamezia Terme e Soveria Mannelli

Si propone di sostituire quanto effettuato dalla clinica privata tramite convenzione con il policlinico

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Nella vicenda dell’accreditamento della struttura privata Sant’Anna da parte dell’Asp di Catanzaro si inseriscono anche le richieste del fronte lametino, le quali però chiedono qualcosa già bocciato dall’azienda sanitaria provinciale.

L’attuale terna commissariale, infatti, aveva inserito nel proprio piano delle performance gli ospedali di Lamezia Terme e Soveria Mannelli in un percorso di riabilitazione cardiologia che prevedeva però la presenza ed attività proprio della struttura privata del capoluogo, poiché le strutture pubbliche erano sprovviste di quanto garantito dalla clinica privata.

Un percorso comune tra gli ospedali di Lamezia Terme, Soveria Mannelli e Sant’Anna per i pazienti malati di cuore

Dall’hinterland lametino alcuni sindaci (Franco Scalfaro, Sindaco di Cortale Vincenzo Serrao, Sindaco di Curinga Salvatore Paone, Sindaco di Maida Nando Serratore, Sindaco di Jacurso, Domenico Giampà, Sindaco di S. Pietro a Maida Emanuela Talarico, Sindaca di Carlopoli, Leonardo Sirianni, Sindaco di Soveria Mannelli, Michele Rizzo, Sindaco di Platania, Pietro Fazio, Sindaco di Feroleto Antico) danno così una lettura parziale della vicenda, sostenendo che la terna commissariale «con una scelta, questa volta sicuramente oculata, aveva già da tempo programmato e finanziato nell’ospedale di Lamezia l’acquisto di strumenti e l’assunzione di personale, che sotto la capace guida del Primario di Cardiologia stanno già fornendo e sono in procinto di ulteriormente fornire all’utenza (non solo lametina, ma di tutta la regione) dei servizi ottimi e di avanguardia sia nel campo cardiologico che in quello pre-cardiochirurgico».

Si sostiene che «l’ospedale di Lamezia è quindi pronto ed attrezzato, da solo o anche in convenzione con il policlinico universitario, a fornire tutti i servizi che non dovessero essere attribuiti al Sant’Anna», aspetto che però era negato nel piano delle perfomance ed in quello aziendale, collegando così l’idea che «abbiamo dalla nostra parte anche il vantaggio che l’ospedale di Soveria Mannelli è stato destinato dall’attuale gestione ASP e verrà presto attrezzato di un reparto di riabilitazione post cardiochirurgica, diventando anch’esso attrattivo ben oltre gli stretti confini del bacino di utenza catanzarese».

Si sostiene che «anche in eventuale sinergia con il policlinico universitario, il reparto di cardiologia lametino riuscirà a garantire prestazioni di qualità. D’altronde è già successo che un nostro concittadino obeso e, peraltro, dipendente ospedaliero, rifiutato dal Sant’Anna, è stato salvato da un brillante intervento da Indolfi del policlinico universitario».

Si chiede «alla terna commissariale dell’ASP ed al Commissario ad acta, Longo, di essere ricevuti per illustrare nel dettaglio le ragioni che militano a favore di questa opzione e chiedergli di indirizzare le loro scelte di programmazione in tale direzione nell’esclusivo interesse del servizio pubblico sanitario e della tutela della salute dei calabresi».

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