Alcuni comuni del lametino mercoledì si illumineranno di luce viola per la Giornata Mondiale della Fibromialgia

La Madonnina a Lamezia Terme, la Statua della Madonnina a Feroleto Antico, il Monumento ai caduti a Pianopoli e il palazzo del Comune di Carlopoli

In occasione della Giornata Mondiale della Fibromialgia del 12 maggio con l’iniziativa “Illuminiamo la Fibromialgia”, AISF (Associazione Italiana Sindrome Fibromialgica) ha invitato ad illuminare diversi monumenti, piazze, edifici, su tutto il territorio nazionale per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle condizioni dei pazienti fibromialgici sofferenti di una patologia non riconosciuta e spesso trascurata, che la pandemia ha contribuito ad aggravare ulteriormente.

In Calabria, nella provincia di Catanzaro, la sezione AISF di Lamezia Terme ha promosso l’iniziativa e grazie al patrocinio di alcuni comuni del comprensorio di Lamezia Terme per tutta la giornata e la sera di mercoledì, si illumineranno di luce viola: l’Obelisco della Madonnina a Lamezia Terme, la Statua della Madonnina a Feroleto Antico, il Monumento ai caduti a Pianopoli e il palazzo del Comune di Carlopoli; in contemporanea con molti altri monumenti, piazze, edifici in tutta Italia.

Sarà inoltre presente presso l’isola pedonale di Corso Nicotera a Lamezia Terme, dalle 9.30 alle 20, un banchetto informativo dove si potrà, con un contributo volontario, acquistare una piantina di campanule, simbolo di questa giornata di sensibilizzazione. Inoltre, gratuitamente, sarà distribuito materiale informativo per chi lo desidera.

La sindrome fibromialgica, o fibromialgia, è una malattia che colpisce circa 2-3 milioni di italiani, con una netta prevalenza al femminile. È una “malattia invisibile” perché non ha segni riconoscibili né visibili sui corpi dei pazienti, né rilevabili tramite esami radiologici. Dunque, a causa della mancanza di segni clinici ed esami strumentali che forniscano una diagnosi univoca, essa è ancora una patologia controversa. I suoi sintomi sono complessi, numerosi e invalidanti: il dolore diffuso per tutto il corpo, la stanchezza cronica, i disturbi del sonno e i dolori somatici diminuiscono notevolmente la qualità della vita dei pazienti.

I malati si devono scontrare anche con l’ignoranza e lo scetticismo di molti, persino professionisti sanitari, che non riconoscono come “reale” questa malattia. Tutto ciò, inoltre, si accompagna a una comorbidità (=patologie accessorie) rilevante con disturbi dell’umore e d’ansia, che contribuiscono alla svalutazione e alla sofferenza dei pazienti, accusati di avere “tutto nella propria testa”. Infine, i sintomi proteiformi (=variegati) e la grande variabilità del quadro clinico tra un paziente e l’altro rendono le terapie farmacologiche generalmente poco efficaci.