Da ottobre assistenza per la cura della fibromialgia nel reparto di medicina interna del Giovanni Paolo II

A febbraio dello scorso anno era stata annunciata l'apertura di uno sportello informativo su tale patologia

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«Grazie al celere impegno del direttore sanitario dell’Asp di Catanzaro Ilario Lazzaro e al primario di Medicina interna dell’Ospedale di Lamezia Terme Gerardo Mancuso e all’importante supporto della sezione  dell’Associazione Italiana Sindrome Fibromialgica (AISF) sarà presto attivo, all’interno del reparto di Medicina interna, uno spazio destinato alla cura della fibromialgia, con figure sanitarie specifiche – psicologi, reumatologi, nutrizionisti, gastroenterologi – che assisteranno i pazienti nell’eterogeneità dei sintomi. Finalmente, la giusta attenzione a una sindrome invalidante purtroppo poco conosciuta e difficile da diagnosticare». Lo ha annunciato il consigliere regionale Francesco Pitaro dopo aver incontrato, insieme alla referente AISF di Lamezia Maria Concetta Scerbo e a una delegazione dell’associazione, Lazzaro e Mancuso negli uffici del presidio ospedaliero “Giovanni Paolo II”, dove a febbraio dello scorso anno era stata annunciata l’apertura di uno sportello.

Nuovo sportello informativo sulla Fibromialgia all’ospedale di Lamezia Terme

Mancuso ha spiegato che «partiremo subito con l’individuazione dei professionisti da coinvolgere nel team multidisciplinare per dar vita, nel mese di ottobre, a un’attività clinica che, se strutturata scientificamente, può scongiurare i cosiddetti ‘viaggi della speranza’».

«La cooperazione tra medici e volontari dell’AISF – ha commentato Lazzaro – si può trasformare in ottimo strumento di informazione scientifica, se si amplia lo sguardo verso le tante possibilità che il web può fornire, soprattutto da quando la pandemia ha reso necessari i confronti e gli scambi a distanza, che non sempre sono deleteri. A partire dai siti web dell’AISF e dell’Ospedale di Lamezia, si può mettere in contatto chiunque soffra di questa patologia, sostenendoli e accompagnandoli nel percorso di diagnosi e cura».

Soddisfatta Maria Concetta Scerbo parlando di «un passo decisivo verso il pieno riconoscimento a livello regionale e nazionale della “sindrome del dolore che non si vede”. Aspettiamo da tempo un punto di riferimento per poter usufruire di servizi sanitari e percorsi terapeutici adeguati, pertanto ringraziamo l’onorevole Pitaro, il dottor Lazzaro e il dottor Mancuso per l’interesse e l’impegno profusi. L’AISF di Lamezia sarà in prima linea nell’offrire il proprio contributo alla gestione dell’ambulatorio».

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