Prefabbricati da aprile per i nuovi posti di terapia intensiva fuori dal pronto soccorso primi lavori al “Giovanni Paolo II”

Una nuova organizzazione per rivedere l'offerta dell'ospedale in base ai vari dipartimenti, con i fondi del Pnrr interventi sul territorio

Se ad aprile dovrebbero tenersi i lavori per la posa e messa in funzione dei moduli prefabbricati relativi ai nuovi 10 posti di terapia intensiva e subintensiva fuori dal pronto soccorso, a breve altri lavori interesseranno il “Giovanni Paolo II”, per come illustrato da Antonio Gallucci, direttore del Presidio Ospedaliero Lamezia Terme, a margine dell’incontro con la stampa per la presentazione del nuovo punto informativo dell’Asim all’interno del nosocomio.

Tra qualche giorno al via il montaggio dei prefabbricati per 10 posti di terapia intensiva fuori dal Giovanni Paolo II

Gallucci rimarca come la nuova organizzazione servirà per rivedere l’offerta dell’ospedale in base ai vari dipartimenti, avvertendo che «potrebbero esserci dei piccoli disagi per gli utenti, speriamo di breve durata, per rivedere la logistica ed effettuare vari lavori strutturali, il tutto però nell’ottica del miglioramento dei servizi non solo per l’utenza lametina ma di tutta la provincia nell’arco di qualche mese».

Definite per l’Asp di Catanzaro le 10 case di comunità, 3 ospedali di comunità e 4 centrali operative territoriali

Definite poi per l’Asp di Catanzaro con i fondi del Pnrr le 10 case di comunità, 3 ospedali di comunità e 4 centrali operative territoriali, che nel lametino riguarderanno sia gli ospedali di Soveria Mannelli e Lamezia Terme che strutture a Curinga e San Mango d’Aquino. «La sanità torna ad essere incuneata in ambiti del territorio in cui prima non c’erano determinate prestazioni», spiega Gallucci, «per fare un esempio avremo più attività in un ospedale di montagna come Soveria Mannelli, una migliore risposta alle richieste degli utenti».

Gli ostacoli maggiori rimangono quelli di riuscire a reperire tutte le strumentazioni necessarie, ma sopratutto l’adeguato numero di personale. Non ne fa mistero il direttore del presidio ospedaliero: «l’attuale presidente, con il ruolo anche di commissario, più che rivedere solo i contenitori dovrà anche riempirli di contenuti operativi. Per 12 anni siamo stati trattati con non molta attenzione, non si può in nessun caso azzoppare ulteriormente un settore in crisi. A determinate situazioni di difficoltà ne sono state aggiunte altre come le mancate assunzioni, speriamo che il presidente da commissario riesca a dare segnali positivi in tal senso».

Carenza di personale all’Asp, effettuate 179 assunzioni sulle 286 previste con concorsi ancora in itere