Un parere interno dell’Asp sull’iniziativa organizzata da altri mette in dubbio la microchippatura per 100 cani

Il 22 giugno Fareambiente comunica la due giorni lametina, il 26 giugno Mimmo Gianturco chiede chiarimenti all'azienda sanitaria, il 3 luglio perplessità interne al dipartimento, il 6 luglio in terza commissione rimangono le perplessità

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Rimane sospesa la doppia giornata, una sul lungomare Falcone e Borsellino (8 luglio) e l’altra al parco Mastroianni (15 luglio), dedicata alla dotazione di microchip per i cani sprovvisti supportata da amministrazione comunale e Fare Ambiente.

A relazionare sui particolari dell’iniziativa in terza commissione a nome dell’associazione era giunta Paola Ottacalli, palesando però un problema istituzionale/politico, ovvero la richiesta di chiarimenti avanzata il 26 giugno dal consigliere Mimmo Gianturco all’Asp sull’iniziativa, con l’azienda sanitaria che in una comunicazione interna il 3 luglio sostiene di non aver dato autorizzazioni a propri veterinari o dispositivi, né di aver ritenuto idonei i luoghi scelti. L’Asp sostanzialmente si dichiara estranea all’iniziativa, in cui viene però citata solo come soggetto cui effettuare un versamento di poco più di 5 euro e non come ente organizzatore.

Se la risposta dell’Asp è giunta al sindaco solo dopo la richiesta di Gianturco, ma non ai soggetti organizzatori che avevano il 22 giugno comunicato l’iniziativa in cui l’azienda sanitaria non aveva parte in causa diretta organizzativa, il consigliere chiede di rivedere tempi e luoghi per rispettare le prescrizioni che l’azienda sanitaria ha fatto presente nel parere interno basato tra domanda e risposta non sul progetto ma solo sulla locandina.

Ottacalli rimarca però come la risposta dell’Asp si basi sulla non conoscenza di un progetto che era stato già comunicato via Pec 12 giorni prima, senza dinieghi giunti né al Comune né all’associazione, con perplessità espresse solo dopo che il consigliere di opposizione si è mosso di propria iniziativa politica su una vicenda in cui il veterinario privato coinvolto aveva già a propria disposizione i microchip ottenuti dall’Asp di Catanzaro.

Sorpresa dalla presa di posizione anche la presidente della terza commissione, Antonietta D’Amico, citando iniziative svolte nello stesso modo in altre località senza opposizioni politiche e aziendali (esempio in Calabria, anche sulla sponda ionica catanzarese, a fine 2022 l’iniziativa della Lav), ma anche le rassicurazioni avute per vie brevi con i dirigenti aziendali del settore interno all’Asp e l’assenza di riferimenti normativi ostativi nel chiarimento interno.

Rimane quindi nella discussione tra consiglieri l’anomalia di una valutazione interna al dipartimento che arriva agli organizzatori ed in commissione solo alla luce di una Pec inviata dall’opposizione, senza altre comunicazioni e diniego ufficialmente inviate a via Perugini in precedenza.

Iniziativa quindi al momento iniziativa congelata, nonostante le prenotazioni già ottenute per circa 100 cani nei due giorni, ed attesa di ulteriori chiarimenti ministeriali ed aziendali.

Curioso poi come nella stessa sala consiliare il 23 giugno, ovvero il giorno dopo la Pec di Fareambiente inviata all’Asp, e 3 giorni prima della Pec inviata da Gianturco agli stessi uffici aziendali, si sia parlato proprio del tema del randagismo, della necessità di maggiori e migliori risposte da parte dell’azienda sanitaria provinciale, e delle iniziative che il Comune nel limite delle proprie competenze stava pensando di portare avanti, tra cui proprio la due giorni ora messa in dubbio per autorizzazioni non richieste né quindi da concedere. Sullo sfondo più un problema di primogeniture e politiche social che di atti amministrativi.

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