Processo simulato in Tribunale anche per gli alunni dell’Istituto Comprensivo Sant’Eufemia

Simulazione con il reato di uso, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti

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    Gli alunni dell’Istituto Comprensivo “Sant’Eufemia” sabato nel Tribunale di Lamezia Terme hanno messo in scena le fasi di un processo penale a carico di un gruppo di minorenni, coinvolti, a vario titolo, nel reato di uso, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. La celebrazione del processo è stata la parte finale di un percorso didattico, che ha previsto incontri formativi con l’avvocato, Maria Di Terlizzi, e il giudice onorario Maria Mirabelli, oltre che approfondimenti interdisciplinari con i docenti di classe sul tema della dipendenza da droghe. 
    L’obiettivo del progetto è stato quello di responsabilizzare i giovani sul problema dibattuto ma più in generale, di promuovere quella cultura della legalità, che è l’unica vera forma di contrasto e di prevenzione dei sempre più pervasivi fenomeni di disagio giovanile. 
    “Ciak… un processo simulato, per evitare un vero processo” è il titolo del progetto, organizzato dal Tribunale per i Minorenni di Catanzaro in collaborazione con l’U.S.R. per la Calabria, promosso dal Centro Calabrese di Solidarietà e finanziato dal Ministero della Giustizia, dipartimento Giustizia Minorile per la Calabria e dall’Associazione Nazionale Magistrati (Sezione Calabria).
    L’attività, voluta dalla dirigente scolastica Fiorella Careri, si inserisce tra le iniziative che l’istituto di Sant’Eufemia promuove, ormai da anni, nell’intento di formare giovani consapevoli e capaci di operare scelte, di comprendere il valore delle regole e le responsabilità connesse alle condotte personali. La simulazione del processo ha consentito agli alunni di sperimentare i concetti appresi in un contesto pratico, in un ambiente d’apprendimento “reale”, e ciò ha toccato profondamente le corde della loro emotività, colorando di espressività la loro interpretazione. 

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