“Trasformare l’emergenza in normalità per me è una cosa inconcepibile”

I ragazzi del Liceo Scientifico "Galilei" oggi hanno avuto la possibilità di intervistare Nuccio Ordine, letterato ed accademico italiano

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I ragazzi del Liceo Scientifico “Galilei” oggi hanno avuto la possibilità di intervistare Nuccio Ordine, letterato ed accademico italiano, professore ordinario di Letteratura Italiana presso l’Università della Calabria. Ha aperto l’incontro la dirigente Teresa Goffredo che, salutando il professore, si è detta onorata di averlo in video conferenza, augurandosi, con la fine della pandemia, di poterlo ospitare anche a scuola.

Prendendo la parola, Ordine ha sottolineato la fase che in questo momento sta attraversando la scuola italiana: «esistono professori che insegnano nelle università e anche qualche ministro che, purtroppo, stanno approfittando della pandemia per dire che non potremmo più tornare indietro; che ormai il digitale dovrà far parte della nostra maniera di dover concepire l’insegnamento. Bene, io penso che questi colleghi siano degli irresponsabili, perchè trasformare l’emergenza in normalità per me è una cosa inconcepibile. A me mancano i miei studenti e la videolezione che stiamo facendo adesso non è assolutamente la stessa cosa; io ho bisogno di guardare i miei studenti negli occhi, non solamente i due o tre che mi appaiono sullo schermo. Voglio vedere come muovono le mani, dove guardano quando io sto parlando, perché io ho ricordato più volte che i professori imparano dagli sguardi, dalle posture dei loro studenti mentre fanno lezione. L’insegnamento infatti è frutto dell’esperienza umana nella comunità, e nella classe dove voi compagni parlate e dove gli studenti dialogano con i professori e viceversa, che si può seminare qualcosa, nel rapporto vivo e umano, non nel rapporto virtuale sostituito dagli strumenti digitali».

Il professore ha passato poi la parola ai ragazzi, che hanno iniziato a porre diverse domande. La discussione si è soffermata, in particolare, sul messaggio di solidarietà presente nell’ultimo libro di Ordine, che vede l’umanità come un grande insieme unito e solidale. Proiettando tale messaggio nella società odierna, gravata dal Covid 19, il professore ha spiegato che, mai come oggi, appaiono attuali le parole di Seneca quando dice nella lettera a Lucilio: «Solo se tu vivi per gli altri stai vivendo per te stesso. Cosa significa? Significa che quello che io faccio per gli altri dà un senso alla mia vita, perché la generosità consiste nel riconoscere gli esseri umani come un unico continente, non come isole separate. Lo stesso concetto è nel titolo del libro che, come sapete, prende spunto dalla meditazione di un grande poeta inglese, Jhon Dan, che dice: ‘Nessun uomo è un’isola’. Significa che noi non siamo isole separate, che noi siamo un unico continente, che è il continente dell’umanità, e mai come adesso, nel momento della pandemia stiamo comprendendo che lo spirito di comunità è una delle cose più forti della nostra vita, della nostra esistenza. Il virus non si batte con un unico individuo, il virus si batte se insieme lavoriamo per rispettare delle regole, per isolarlo, per distruggerlo».

Il discorso del professore si è spostato poi sui giovani, rispondendo ad una domanda sul senso dell’amicizia. Prendendo come esempio letterario il rapporto tra il Piccolo Principe e la volpe, Ordine ha spiegato ai ragazzi l’importanza della ritualità nella vita quotidiana. I riti caratterizzano i rapporti umani, stare invece chiusi nelle proprie camere e virtualizzarli, finisce col banalizzarli, banalizzando l’amicizia: «Facebook ti dà l’illusione che tu sei connesso 24 ore su 24 con tutti i tuoi amici, ma questa connessione è una pura illusione, perché voi siete chiusi nelle vostre stanze e coltivate una terribile solitudine».

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