Antonio Saffioti al centro questa mattina della lezione di educazione civica al Tommaso Campanella

La fase di questa mattina chiude la prima parte del progetto che proseguirà con il lavoro della classe proprio sul tema “la disabilità è un’arte”

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Questa mattina in modalità on line si è svolto un altro incontro per gli studenti e le studentesse del Liceo Tommaso Campanella nell’ambito del progetto di istituto di Educazione Civica che in particolare la classe 2AM dell’indirizzo musicale sta portando avanti, coordinata dalla docente Daniela Grandinetti.

Partendo dalla domanda “diverso da chi?”, i ragazzi hanno dialogato con Marco Cavaliere (autore di Chi ci capisce è bravo), Salvatore D’Elia (autore di Respirare) e Pino Saffioti, dopo aver affrontato la lettura dei libri sopracitati, entrambi testimonianza di Antonio Saffioti.

Susanna Mustari, Dirigente del Liceo, nel porgere i saluti ha sottolineato come queste occasioni siano lezioni «che vanno oltre le forme tradizionali scolastiche di insegnamento, e così come sono necessari i libri e lo studio, è altrettanto necessario che i ragazzi e le ragazze si formino nella consapevolezza che – come ricordano i versi del poeta afroamericano Langston Hughes – “la vita non è una scala di cristallo” sulla quale salire, ma una scala di un legno tarlato che talvolta può cedere e quando ciò accade bisogna avere la forza di sapersi rialzare e affrontare le difficoltà, anche in salita. La nostra scuola – ha continuato la Dirigente Mustari – ha scelto di tracciare il proprio solco per la formazione nell’ambito di una dimensione valoriale che vede nella diversità un quid pluris, un seme di crescita nel rispetto reciproco e nel riconoscimento della dignità della persona».

Saffioti ha saputo trasformare – come gli ospiti intervenuti hanno teso a sottolineare – la sua disabilità in testimonianza tangibile di come sia possibile superare qualsiasi ostacolo.

La fase di questa mattina chiude la prima parte del progetto che proseguirà con il lavoro della classe proprio sul tema “la disabilità è un’arte”, attraverso la conoscenza e lo studio di quei musicisti che non si sono fermati di fronte ad alcun tipo di disabilità, per arrivare all’evento in programma a maggio, quando il Concorso “Antonio una storia di buona vita” vedrà la sua parte conclusiva, con la partecipazione dal vivo e l’esecuzione di brani di alcuni di questi musicisti, coadiuvati dagli insegnanti del musicale.

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