Si sono conclusi due dei progetti realizzati all’interno dell’Istituto Comprensivo di Maida

I risultati e l’accoglienza, da parte dei ragazzi e del dirigente, sottolineano l’importanza della socializzazione nelle attività extracurriculari

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Si sono conclusi due dei progetti realizzati all’interno dell’Istituto Comprensivo di Maida, sotto la spinta e la supervisione del DS Giuseppe De Vita: il risultato sono opere e video che dimostrano la vitalità artistica e didattica dell’istituto ma anche degli studenti.

Generico giugno 2022

Nello specifico, i bambini e i ragazzi del plesso di Vena di Maida, grazie anche al sostegno e al patrocinio del Comune di Maida e della proloco di Vena stessa, hanno realizzato due murales (uno all’interno, uno all’esterno dell’edificio scolastico) che mettono in risalto l’importanza della valorizzazione delle minoranze etniche e linguistiche, collegandosi alle forti radici arbereshe del paese. Tutto con la guida delle professoresse Valentina Arichetta e Concetta Iania.

Il murales visibile sul muro esterno unisce le suggestioni artistiche di De Chirico alla tradizione; sono infatti rappresentate due figure con i tipici volti metafisici dell’artista greco/romano: un uomo e una donna senza volto (che fa sì che chiunque li osservi ci si possa rispecchiare) abbracciano il paese di Vena rappresentato da piccoli blocchi geometrici sopra una zolla di terra che con le sue radici simboliche e reali racchiude tutto il disegno, mentre solo la chiesa -luogo di aggregazione- viene rappresentata nella sua forma attuale. Nell’opera sono visibili anche il simbolo della bandiera albanese, e le figure sono caratterizzate con piccoli ma significativi particolari della cultura arbereshe.

Solo quindi gli abiti, l’aspetto religioso e quello iconico-culturale (l’aquila) sono perfettamente riconoscibili, essendo questi i tratti identificativi della cultura del paese.

La donna dipinta sulle pareti dei corridoi interni è invece semplicemente ritratta di profilo, vestita ovviamente con abiti tipici, e immersa nel verde delle colline dei luoghi di appartenenza.

Infine, è stato realizzato un video di 10 minuti circa: parte come una vera e propria storia di fiction, e continua con un brano musicale che richiama la lingua arbereshe, scritto e musicato dalle professoresse Arichetta e Iania, e messo in scena dai ragazzi. Il video (dal titolo Il Mio Paese E La Sua Storia) racconta le difficoltà di vivere in un piccolo paese ma contemporaneamente l’importanza della propria identità e della salvaguardia delle proprie origini e tradizioni.

I progetti hanno visto i ragazzi impegnati per ben 50 ore di attività laboratoriali, che hanno accolto con grande entusiasmo e impegnandosi su ogni attività con la tenacia e la perseveranza di veri professionisti.

I risultati e l’accoglienza, da parte dei ragazzi e del dirigente, sottolineano l’importanza della socializzazione nelle attività extracurriculari. Il DS De Vita, particolarmente attento al plesso di Vena, calderone di culture vive che si riallacciano alla tradizione, si è detto molto felice del risalto delle iniziative e del risultato raggiunto, soprattutto con tale spessore, perché alla fine i destinatari sono non solo gli studenti ma anche le famiglie e quindi la collettività.

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