Il Liceo Classico-Artistico “Fiorentino” non raggiunge i 900 iscritti, i docenti contrari all’accorpamento dirigenziale

Si ricorda la lunga storia dell'istituto superiore e si contestano le normative legate al numero di iscrizioni

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Se a comandare le scelte sul dimensionamento scolastico sono il numero di iscrizioni, ed in una regione in decrescita di cittadini il fatto si ripercuote anche sulla popolazione scolastica, destano polemiche le scelte obbligate di accorpare le dirigenze scolastiche.

Si accoda anche il collegio dei docenti del Liceo Classico-Artistico “F. Fiorentino” di Lamezia Terme reputando che «da 160 anni rappresenta, per la città e per tutto il comprensorio lametino, un prestigioso punto di riferimento culturale e formativo. Fondato nel 1863, è uno dei licei classici più antichi d’Italia. Nacque come Ginnasio Comunitativo (comunale); alla scuola, poi, venne aggiunto un convitto che accoglieva gli alunni provenienti dai paesi limitrofi. L’istituto perse il pareggiamento nel 1875 e ingaggiò, insieme al Comune, una lotta con il Ministero della Pubblica Istruzione per riottenerlo, cosa che avvenne nel 1888 con decreto del ministro Boselli. Sotto la direzione di Pietro Ardito, studioso e letterato nicastrese, fu intitolato al filosofo di Sambiase Francesco Fiorentino. Nel 1908 il Ginnasio venne dichiarato Regio e aumentò ulteriormente il numero degli alunni finché, nel decennio 1930-40, raggiunse i 500 iscritti. Nel 1931 venne istituita la prima classe del triennio, e nel 1941, in seguito alla riforma Bottai che istituì la scuola media, venne costituito il Regio Ginnasio Liceo “Francesco Fiorentino”. Dal 2016 è diventato anche sede del Liceo Artistico; dal 2018 è stato scelto per la sperimentazione del percorso di studi quadriennale; dal 2019 l’offerta formativa si è arricchita di una nuova opportunità rappresentata dal percorso di Potenziamento e Orientamento ‘Biologia con curvatura biomedica’ svolto in collaborazione con l’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Catanzaro».

Finito l’excursus storico, si reputa che «fare un elenco delle attività svolte e delle opportunità offerte agli studenti e al territorio, sarebbe troppo lungo e in questa sede inopportuno, ma il trend positivo degli ultimi anni, che ha richiesto tanto sforzo e impegno, è la dimostrazione di come il Liceo Classico abbia saputo affrontare le sfide del cambiamento, coniugando sapientemente tradizione e innovazione».

I numeri però dicono altro, e gli stessi docenti ammettono che «per effetto della Legge n. 197 del 29 dicembre 2022, art. 1, c. 557, sul riordino scolastico, il Liceo Classico “F. Fiorentino” di Lamezia Terme, come molte altre scuole in Calabria e in Italia, sarà accorpato ad un’altra istituzione scolastica, poiché, nonostante la sua storia e la ricchezza della sua offerta formativa, non raggiunge il numero di 900 studenti, quota minima richiesta per conseguire e/o mantenere l’autonomia scolastica (peraltro in evidente sproporzione in rapporto alla popolazione lametina)».

Oltre che la legge non si condivide la conseguenza, dichiarando che «la preoccupazione di docenti, personale Ata, studenti e genitori, non è legata alla scuola cui il Liceo sarebbe annesso, ma riguarda la logica ragionieristica alla base del progetto governativo di riorganizzazione della rete delle istituzioni scolastiche. Logica meramente numerico-economica che taglia sul sistema istruzione, riducendone i servizi e che non tiene conto della storia identitaria del nostro territorio, per il quale il Liceo Classico “F. Fiorentino” ha rappresentato, per oltre un secolo, un fondamentale presidio di cultura. Al di là di quale sia la scuola con la quale il nostro Liceo potrebbe essere accorpato, i docenti, gli studenti, le famiglie e vogliamo immaginare tutta la comunità civile e le sue istituzioni, rivendicano il diritto di preservare la memoria storica del Liceo Fiorentino».

I formatori delle giovani generazioni contestano «una politica che pone al centro numeri e non persone; pertanto, sollecitiamo una diversa soluzione da parte degli Enti preposti, invitando la cittadinanza e le istituzioni a sostenere il Liceo Classico-Artistico “F. Fiorentino”, nella rivendicazione della sua identità e della sua storia», che però andrebbe contro i dettami normativi. «Qualora, però, questo provvedimento dovesse essere irrevocabile, preme precisare che esso non andrà ad inficiare il lavoro, l’entusiasmo e la passione che animano ciascuno di noi. La nostra comunità scolastica continuerà con orgoglio ad erogare un servizio di qualità per la crescita culturale e umana delle nuove generazioni e gli studi classici continueranno ad essere un sapere irrinunciabile, la base valoriale a fondamento della nostra società» si chiude la nota, anche perché né la scuola né la denominazione saranno cancellati ma solo i vertici amministrativi.

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