Sulla carta 222 i rom iscritti negli istituti comprensivi lametini, non certi i dati sulla frequenza

Ipotizzate motivazioni culturali e logistiche della comunità, dall'aspetto di voler educare in loco i bambini più piccoli contrapposto all'assenza di possibilità di poterli accompagnare in scuole più distanti

Più informazioni su

In continuazione con la discussione emersa in precedenza sulle azioni da intraprendere per lo sgombero del campo rom, con 8 milioni di euro che saranno gestiti da enti del terzo settore per favorire l’integrazione sociale e di alloggi delle 440 persone che dovranno lasciare la baraccopoli, audizione in terza commissione con l’osservatorio comunale per l’integrazione scolastica “Saffioti” per quanto riguarda i minori da riportare nelle aule scolastiche (si stima che il 65% dei residenti a Scordovillo sia minorenne).

Prima lo sgombero, poi la bonifica e la riqualificazione per l’area di Scordovillo, il tutto in tre anni

Il presidente Saladini rimarca come il numero di studenti che regolarmente frequentano le lezioni provenienti da Scordovillo non sia chiaro, con l’indagine effettuata dall’osservatorio chiedendo direttamente alle direzioni scolastiche il numero di iscritti che dà un primo riscontro parziale: negli istituti comprensivi i rom iscritti sono 3 all’Ardito – Don Bosco, 33 alla Nicotera – Costabile, 2 al Manzoni – Augruso, 9 alla Borrello Fiorentino, 2 a Sant’Eufemia, 5 a San Pietro Lametino, 30 alla Don Milani, 132 alla Saverio Gatti, 6 al Cpia.

Le reale frequenza degli studenti non trova riscontro nei numeri, anche se spostandosi di poco, andando agli alloggi Atep della zona detta “ciampa di cavallo”, si denota invece come l’assiduità inizi ad essere più regolare dai dati ottenuti.

L’obbligo scolastico rimane tale per legge, ed è anche un reato a carico dei genitori, ma Saladini sottolinea come oltre il “pezzo di carta” il percorso di formazione sia la via per l’integrazione ed un futuro diverso che coinvolge tutta la famiglia.

Si analizzano così sia questioni culturali che logistiche della comunità, dall’aspetto di voler educare in loco i bambini più piccoli contrapposto all’assenza di possibilità di poterli accompagnare in scuole più distanti (anche le esperienze precedenti di accompagnamento tramite associazioni non hanno avuto grandi riscontri), ma anche la ritrosia di avere classi poco eterogenee come provenienza degli studenti.

L’osservatorio chiede di avere un ruolo attivo sia in generale che in questa fase di accompagnamento scolastico, citando l’esperienza avuta anche con il servizio “I Care” che ha intercettato per un paio di incontri una famiglia rom, ma l’avviso pubblico che la Regione dovrà emanare per selezionare chi gestirà gli 8 milioni di euro messi a disposizione in un triennio sarà destinato ad enti del terzo settore iscritti al registro di settore.

Definiti i progetti per gli 8 milioni di euro previsti per inclusione e integrazione dei cittadini Rom lametini

Più informazioni su