Campionati Italiani di Astronomia, in finale anche il lametino Vittorio Liotta

Le prove somministrate hanno riguardato la soluzione di problemi di astronomia, astrofisica, cosmologia, fisica moderna e l'analisi di dati astronomici.

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Il lametino Vittorio Liotta, della classe 1A del Liceo Scientifico Statale Galileo Galilei è arrivato in Finale Nazionale alla XXII edizione dei Campionati Italiani di Astronomia; 90 in tutto gli studenti ammessi alla Finale, su ben 12427 candidati, selezionati in due fasi, regionale e interregionale, con gare svoltesi nelle 16 sedi distribuite su tutto il territorio italiano: Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Perugia, Pordenone, Reggio Calabria, Roma, Teramo, Torino e Ventimiglia.

Quattro le categorie di partecipazione: Junior 1 e Junior 2, Senior e Master.La Finale Nazionale si è svolta a Reggio Calabria, dal 16 al 18 aprile, le prove somministrate hanno riguardato la soluzione di problemi di astronomia, astrofisica, cosmologia, fisica moderna e l’analisi di dati astronomici.

Grande appassionato di tutto ciò che riguarda l’astronomia, l’astrofisica, l’ingegneria aerospaziale, Vittorio si racconta come un bambino affascinato da stelle, lune e pianeti e, grato dell’esperienza vissuta, così la descrive: “Tre giorni intensi, scanditi da prove complesse, un po’ di ansia ed alla fine anche stanchezza, ma non posso dire di non essermi divertito! È stato impagabile poter conoscere e confrontarmi con ragazzi provenienti da tutta Italia.”

Non mancano da parte sua i ringraziamenti per i docenti che lo hanno accompagnato in questo viaggio, tra cui la docente di Matematica e Fisica, Beatrice Murdaca e la docente di Scienze Naturali, Maria Gabriella Rizzo: “Ringrazio tutti i miei docenti per il grande sostegno e per la fiducia affidatami. Non posso poi non menzionare due professoresse in particolare, la prof.Rizzo e la prof.Murdaca, che si sono spese al massimo per me: senza di loro probabilmente non sarei arrivato fin qui. Grazie davvero. Un grande supporto poi mi è arrivato dai compagni di classe, che fin dal primo momento mi hanno stimato e sostenuto.”

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