Con le minori restrizioni vigenti aumentano anche le attività amministrative da non poter effettuare in telelavoro

Pubblicata oggi così la delibera della giunta Mascaro che integra i precedenti indirizzi,

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Che si voglia definire telelavoro, o smartworking, la forma di lavoro a distanza non può valere per tutti i dipendenti del Comune di Lamezia Terme.

Pubblicata oggi così la delibera della giunta Mascaro che, integrando i precedenti indirizzi, prevede che alla luce delle ultime riaperture di attività «fino alla fine dello stato di emergenza epidemiologica da COVID-19 le seguenti attività svolte dagli uffici comunali sono qualificate “indifferibili” richiedendo necessariamente la presenza sul luogo di lavoro:

  • attività di protezione civile;
  • attività di polizia locale;
  • attività dello stato civile (limitatamente agli atti di morte, di nascita e polizia mortuaria);
  • attività dei servizi cimiteriali e della polizia mortuaria;
  • attività del protocollo comunale (limitatamente alle attività di gestione dell’emergenza);
  • attività urgenti dei servizi finanziari (limitatamente alle attività indifferibili sia verso l’interno che verso l‘esterno);
  • attività del sic e di gestione e salvaguardia del sistema informatico;
  • attività della segreteria comunale collegate all’emergenza sanitaria in corso;
  • attività dei servizi sociali correlate alla gestione dell’emergenza ed interventi indifferibili;
  • attività connesse alla gestione di base dell’igiene pubblica e dei luoghi pubblici e della raccolta rifiuti;
  • attività connesse al ripristino ed alla manutenzione straordinaria di luoghi, impianti, immobili o arredi pubblici, laddove sia valutato un effettivo rischio per la sicurezza delle persone;
  • attività di pronto intervento manutentivo;
  • attività di notifica atti limitata alle urgenze;
  • attività del settore governo del territorio per le attività dei servizi di pianificazione territoriale ed urbanistica, edilizia privata, suap e attività economico-produttive;
  • lavori pubblici e manutenzione del territorio comunale;
  • attività amministrative connesse ad obbligazioni e adempimenti indifferibili e destinate a servizi di interesse collettivo.

La concessione del lavoro agile dovrà essere assicurata con priorità ai lavoratori:

  • portatori di patologie che li rendono maggiormente a rischio per esposizione al contagio;
  • nel cui nucleo familiare vi sono portatori delle suddette patologie o lavoratori che provvedono agli stessi ai sensi di legge;
  • che si avvalgono di servizi pubblici di trasporto per raggiungere la sede lavorativa o sono impossibilitati all’utilizzo di mezzi propri;
  • sui quali grava la cura dei figli a seguito dell’eventuale contrazione dei servizi dell’asilo nido e della scuola dell’infanzia o sui quali grava la custodia di figli minori in età scolare (per quest’ultima categoria, fino ai termini di cessazione delle misure straordinarie di sospensione della scuola).

Qualora non sia possibile attivare il lavoro agile, i Dirigenti dei Settori faranno ricorso agli strumenti delle ferie pregresse, del congedo, della banca ore, della rotazione e di altri analoghi istituti, nel rispetto della contrattazione collettiva. Esperite tali possibilità le amministrazioni potranno motivatamente esentare il personale dipendente dal servizio

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