“Differenti quantità di batteri nelle acque marine rilevate prima e dopo l’apertura della balneazione”

Il geologo Mario Pileggi del Consiglio Nazionale Amici della Terra analizza i primi dati

Il geologo Mario Pileggi del Consiglio Nazionale Amici della Terra rileva che «dal 1 giugno, e con un mese di ritardo, si è ufficialmente aperta la stagione balneare 2020 con alcune novità e l’annosa necessità di tutelare e valorizzare le specificità del prezioso patrimonio costiero disponibile. Nei 5 comuni del Tirreno catanzarese le novità più rilevanti sono rappresentate dalle differenti quantità di batteri nelle acque marine rilevate prima e dopo l’apertura della balneazione e dalla modifica di alcuni nomi delle aree marine destinate alla balneazione nei comuni di Lamezia Terme, Curinga, Gizzeria e Nocera Terinese».

Nell’analisi del professionista si sottolinea «la classificazione e la qualità eccellente di tutte le aree di balneazione in tutti i comuni costieri del lametino. I dati ufficiali confermano inoltre che il 100% della qualità eccellente delle acque di balneazione dei comuni bagnati dal Tirreno catanzarese non si registra nei comuni dello Jonio catanzarese dove circa un chilometro è stato classificato di qualità Buona» e che «i dati rilevati dall’Agenzia Regionale per l’Ambiente evidenziano che in nessuno dei 5 comuni costieri del Tirreno catanzarese sono stati rilevati dati non conformi ai limiti imposti dalla normativa vigente in tutte le analisi effettuate nel 2019 e nel 2020. A differenza di quanto invece rilevato in altre aree dello Jonio catanzarese e della Regione».

Qualcosa però cambia analizzando il tutto in ottica Covid-19: «da un primo esame dei dati più recenti delle analisi effettuate dall’Arpacal sui campioni prelevati il 27 Maggio e, dopo la fine del lockdown, il 24 Giugno emergono aspetti da non sottovalutare ad ogni livello di responsabilità. In particolare, emerge che: i dati dei campioni prelevati nel mese di maggio mostrano che il numero di “Enterococchi intestinali” di tutte le aree di balneazione del comune di Lamezia Terme risulta sempre uguale a 1. Anche il numero di “Escherichia coli” negli stessi campioni risulta uguale ad uno in 6 aree di balneazione mentre nelle altre aree denominate “Località Cafarone”, “Piana di Lamezia” e “500 Mt A Sud Torrente Bagni” risulta uguale a 8».

Inoltre «dalle analisi dei campioni prelevati nel mese di Giugno dopo alcune settimane dell’apertura della balneazione si evidenzia un significativo aumento della quantità di Enterococchi nelle seguenti aree di balneazione: area attualmente denominata “Costa dei Feaci” dove il numero Enterococchi di maggio pari a 1 aumenta fino diventare 49; nella stessa area nel corso dell’intera stagione balneare 2019 il massimo valore raggiunto risulta uguale a 8; nell’area denominata “direzione staz. ff.ss. San Pietro a Maida” dove si passa da 1 a 46, e nella stessa area il valore massimo di Enterococchi raggiunto nel mese di agosto del 2019 è uguale a 8; area denominata “200 mt a sud fiume Amato” dove si passa da 1 a 34, durante la precedente stagione balneare nella stessa area il numero massimo di Enterococchi rilevato nei mesi di luglio e agosto è stato uguale a 4; area di recente denominata “Piana di Lamezia” dove il numero del mese di Maggio pari a 8 passa a giugno a 31, il numero massimo di Enterococchi rilevato nella stagione balneare 2019 nella stessa area è stato 6».

Pileggi ammette che «l’aumento del numero di Enterococchi rilevato, anche se per la normativa vigente è ininfluente ai fini della classificazione delle qualità delle acque, non è da ignorare perché, tra l’altro, rappresenta un cambiamento significativo rispetto alla condizione delle acque durante la precedente stagione balneare; andrebbe inoltre considerato unitamente a quanto arrivato a mare anche in corrispondenza delle Foci dei Fiumi Amato, Bagni e Turrina dove esiste il divieto di balneazione permanente». In tale senso si lamenta l’assenza in alcuni tratti di costa della cartellonistica da esporre, completa delle ordinanze emesse dai vari enti.