Autista di bus: qual è la procedura da seguire per guidare un autobus

Non tutte le patenti D sono uguali

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    Chi ha in mente di diventare un conducente di autobus deve seguire un iter ben preciso, visto che per svolgere tale compito non basta la patente standard che occorre per guidare un’automobile. C’è bisogno, infatti, della patente D, che permette di condurre autoveicoli adibiti al trasporto di persone con più di 9 posti, incluso quello di chi sta al volante. Non tutte le patenti D sono uguali: infatti la patente D1 può essere ottenuta dopo aver compiuto 21 anni, ma consente di guidare solo veicoli che hanno tra i 9 e i 16 posti. Per entrare in possesso della patente D vera e propria, invece, è indispensabile aspettare i 24 anni.

    La CQC persone

    Il conseguimento della patente D1 o della patente D non è di per sé sufficiente per mettersi al volante di un autobus, ma costituisce solo il primo passo che è necessario compiere. Con questa patente, infatti, si è abilitati unicamente alla guida di mezzi per uso proprio; viceversa per lavorare come autisti di bus bisogna ottenere anche la cosiddetta CQC persone, vale a dire la Carta di Qualificazione del Conducente.

    La patente D

    Ma come si fa a prendere la patente D? Ovviamente per prima cosa ci si deve iscrivere in autoscuola, proprio come quando si vuol conseguire la patente per la macchina. In questo modo si ha la possibilità di seguire un apposito corso di formazione, che fornisce un utile sostegno per affrontare l’esame di teoria. Quest’ultimo consiste in una prova con 40 quesiti a risposta chiusa, per una durata di 40 minuti: sono permessi non più di 4 errori. Per quel che riguarda gli argomenti della prova di teoria, oltre a quelli classici per la patente B, come le regole d’uso dei veicoli, i sistemi di sicurezza e il Codice della Strada, sono previsti temi specifici in relazione ai mezzi che si dovranno guidare. Ecco, quindi, che le domande potranno riguardare i documenti di trasporto e di circolazione che occorre avere per trasportare le persone e le cose, non solo in Italia ma anche all’estero.

    L’esame di teoria

    Nel novero degli argomenti che occorre studiare per l’esame di teoria, poi, ci sono quelli che riguardano le responsabilità dei conducenti verso le persone che vengono trasportate, le disposizioni relative alla massa e alla dimensione dei veicoli e i comportamenti che è necessario seguire nel caso in cui si verifichi un incidente, in modo particolare per ciò che concerne l’evacuazione dei passeggeri. Infine, non vanno dimenticate le disposizioni che normano i periodi di riposo e di guida sulla base della direttiva CEE 3820/85.

    La Carta Qualificazione del Conducente

    Come si è detto, il conseguimento della patente D è solo uno step iniziale, perché il passaggio successivo è rappresentato dalla Carta di Qualificazione del Conducente. Per ottenerla c’è bisogno di affrontare un esame, che è formato da due parti: una è valida per tutti, mentre l’altra è destinata unicamente a chi deve provvedere al trasporto di persone. I due esami si svolgono in momenti diversi, e tra l’uno e l’altro devono intercorrere almeno 30 giorni. In entrambi i casi si ha a che fare con 60 domande, e non si possono compiere più di 6 errori.

    Dopo il conseguimento della CQC

    La Carta Qualificazione del Conducente viene assegnata solo dopo che tutte e due le prove sono state superate: a quel punto si può sfruttare la patente D per cercare un lavoro. Sia le aziende pubbliche che quelle private cercano autisti di autobus, quindi è possibile presentare la propria candidatura a più realtà. La CQC deve essere rinnovata una volta ogni 5 anni: non si tratta di un atto solo formale, ma occorre prendere parte a un corso di formazione che si svolge in un’autoscuola.

    Quanto si spende per diventare autisti di autobus

    Come si può intuire, partecipare ai corsi e sostenere gli esami ha un costo. Per conseguire la patente D, per esempio, la spesa da mettere in preventivo è intorno ai 1.200 euro, mentre per quel che riguarda la Carta Qualificazione del Conducente si potrebbero spendere tra gli 800 e i 1.500 euro. Alla fine dei conti, quindi, si pagano più o meno 2.500 euro.

    Come comprare un autobus di seconda mano

    A questo punto, poi, si potrebbe decidere di ampliare e valorizzare l’investimento compiuto sulla propria formazione acquistando un bus di seconda mano. Tradus.com è una piattaforma online dove è possibile trovare autobus usati in vendita in ogni angolo del mondo: si tratta di un marketplace che fa parte del Gruppo OLX, un network di piattaforme commerciali che ogni mese raccoglie 54 milioni di annunci, per un totale di quasi 2 miliardi di pagine visitate. Vale la pena di consultare tutte le inserzioni di Tradus, quindi, per aumentare le probabilità di trovare un autobus in linea con le proprie aspettative.

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