La Fish Calabria richiede la didattica in presenza anche in numero ridotto per gli alunni disabili

Si cita il Decreto Ministeriale n° 39 del 26 giugno 2020 per voler modificare ordinanza regionale e decrerto del premier

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    Mentre l’ultima ordinanza regionale rende amplia l’ambito della didattica a distanza per le scuole superiori, la Fish Calabria richiede la didattica in presenza, sostenendo che «per gli alunni con disabilità questo nuovo fermo della scuola comporterà notevoli danni sia sulla loro crescita di studenti, andando ad aumentare le numerose problematiche già create lo scorso anno scolastico, sia incidendo notevolmente sul gap già esistente con i loro coetanei quando si potrà tornare a scuola».

    Si cita il Decreto Ministeriale n° 39 del 26 giugno 2020 secondo il quale «nel caso di nuova sospensione dell’attività didattica l’Amministrazione centrale, le Regioni, gli Enti locali, gli enti gestori delle istituzioni scolastiche paritarie e le istituzioni scolastiche statali opereranno, ciascuno secondo il proprio livello di competenza, per garantire la frequenza scolastica in presenza, in condizioni di reale inclusione, degli alunni con disabilità e degli alunni e studenti figli di personale sanitario o di altre categorie di lavoratori, le cui prestazioni siano ritenute indispensabili per la garanzia dei bisogni essenziali della popolazione. La circostanza di cui al presente paragrafo sarà regolata da apposito atto dispositivo. Ove, per specifiche condizioni individuali o di contesto, non sia possibile garantire la frequenza scolastica agli alunni con disabilità, il coinvolgimento delle figure di supporto messe a disposizione dagli Enti locali (Operatori Educativi per l’Autonomia e Assistenti alla comunicazione, per gli alunni con disabilità sensoriale), recentemente definita dall’art. 48 della Legge di conversione del DL “Cura Italia”, contribuirà ad assicurare un alto livello di inclusività agli alunni con disabilità grave, collaborando al mantenimento della relazione educativa con gli insegnanti della classe e con quello di sostegno».

    Si chiede quindi che «gli studenti con disabilità continuino a frequentare in presenza la scuola per poter garantire loro il diritto allo studio. Allo stesso tempo, però, chiediamo che gli studenti con disabilità e il docente di sostegno con l’assistente all’autonomia e la comunicazione non siano lasciati soli in classe, ma si preveda la presenza anche di un piccolo gruppo di compagni di classe per garantire le “condizioni di reale inclusione” previste dal D.M. N° 39/20. I compagni che dovrebbero essere presenti in classe con l’alunno con disabilità potrebbero essere quelli già citati dallo stesso D.M. n° 39 “alunni e studenti figli di personale sanitario o di altre categorie di lavoratori, le cui prestazioni siano ritenute indispensabili per la garanzia dei bisogni essenziali della popolazione”, oppure individuati dalle singole scuole in base al principio dell’autonomia scolastica».

    Si aggiunge che «qualora l’alunno con disabilità sia certificato anche “fragile” il Ministero dell’Istruzione con l’Ordinanza n° 134 del 9 Ottobre 2020 ha chiarito le modalità della loro scolarizzazione. A seguito della domanda scritta e documentata rivolta dalla famiglia alla scuola, l’alunno “fragile” può fruire, oltre che della didattica a distanza, anche di istruzione domiciliare in presenza. L’Ordinanza Ministeriale chiarisce che sono alunni “fragili” quanti, con o senza disabilità, abbiano una certificazione di immunodeficienza o patologia grave rilasciata dal pediatra di libera scelta (PLS) o dal medico di medicina generale (MMG) in raccordo col dipartimento di prevenzione (DdP) territoriale. Il PEI degli studenti con disabilità riconosciuti anche “fragili” deve naturalmente essere aggiornato alla nuova situazione didattica e, in caso di istruzione domiciliare, si può prevedere che il docente di sostegno e/o l’assistente specialistico all’autonomia e alla comunicazione svolgano a casa le ore già assegnate per l’alunno a scuola».

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