Il 21 novembre il diacono Alessandro Baglio diverrà presbitero

Dal 18 al 20 novembre nel Santuario Diocesano San Giovanni Paolo II, alle 17.30, interverranno sacerdoti impegnati da anni nella pastorale parrocchiale

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La Chiesa scende in campo offrendo quell’aiuto umano e spirituale che può offrire attraverso i tanti religiosi, religiose, sacerdoti, laici e laiche impegnati anche in periodo di pandemia. Si aggiungerà a questa schiera anche il futuro presbitero della Chiesa lametina, il diacono Alessandro Baglio, la cui vocazione nasce nella Parrocchia Santa Maria Immacolata di Accaria.

La sua ordinazione avverrà il 21 novembre, nelle ore vespertine della solennità di Cristo Re dell’universo. In questo giorno solenne la Chiesa si porrà in ascolto del Vangelo in cui gli verrà “specificato” che proprio in quell’umanità che versa nel bisogno e nella sofferenza il Cristo è ivi presente ed è lì che lo si ama, attraverso il servizio di chi è in difficoltà e nel bisognoso. Servizio e missione sono un’unica realtà a cui tutto il popolo di Dio è chiamato.

Il sacerdozio dei Presbiteri, pur presupponendo i sacramenti dell’iniziazione cristiana, viene conferito da quel particolare Sacramento per il quale i Presbiteri, in virtù dell’unzione dello Spirito Santo, sono segnati da uno speciale carattere che li configura a Cristo sacerdote, in modo da poter agire in nome e nella persona di Cristo capo. Così, agendo “in persona Christi Capitis”, il Sacerdote annunzia la divina Parola, celebra l’Eucaristia e dispensa l’amore misericordioso di Dio che perdona, divenendo così strumento di vita, di rinnovamento di progresso autentico dell’umanità.

L’evento dell’ordinazione sacerdotale è davvero un singolare avvenimento e ogni qual volta viene vissuto dalla chiesa diocesana – unitamente alla Parrocchia di origine del candidato -, mediante cui viene consacrato a Dio un suo figlio, viene dato a Gesù “Buon Pastore”, proprio attraverso la strumentalità del neo-consacrato, di essere ancora nell’oggi storico in mezzo all’umanità intera per far sentire la sua voce e il suo amore. Difatti, il sacerdote, nel luogo dove vivrà il suo servizio-missione prolungherà la missione e il compito di Gesù; e perciò deve “pascere il gregge”, deve insegnare, istruire, dare la grazia, difendere le anime dall’errore e dal male, consolare, aiutare, convertire e soprattutto amare. È questa la vera identità sacerdotale ministeriale, quella “originale”, non quella preconfezionata e creata a misura di tendenze e mode del secolo presente, o del passato.

Di tutto ciò se ne approfondirà il mistero, con un triduo di preghiera e di riflessione – proposto per preparare la consacrazione di un nuovo candidato della diocesi lametina – dal 18 al 20 novembre nel Santuario Diocesano San Giovanni Paolo II, alle 17.30, ove interverranno sacerdoti parroci impegnati da anni nella pastorale parrocchiale.

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