Condannati ma liberati i due iraniani arrestati il 29 aprile all’aeroporto di Lamezia Terme con passaporti falsi

I due hanno presentato richiesta di protezione internazionale in Italia in quanto in fuga dal loro paese di origine in quanto perseguitati per motivi religiosi

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Il Tribunale di Lamezia Terme ha condannato P.H.R. e L.M. (di origine iraniana) che in data 29 aprile avevano cercato di imbarcarsi dall’aeroporto di Lamezia Terme, direzione Londra, con passaporti falsi. Il G.i.p. di Lamezia Terme, De Nino, nella stessa Sentenza ha disposto l’immediata liberazione dei due iraniani in quanto detenuti solo per questa causa.

In particolare, l’Avvocato Valerio Francesco De Grazia, difensore degli imputati, che erano ancora sottoposti alla misura della custodia cautelare in carcere, presso la casa circondariale Ugo Caridi di Catanzaro, ha presentato il consenso all’istanza di patteggiamento avanzata dall’ufficio di procura, condizionando il consenso stesso alla sospensione condizionale della pena. Cosi facendo, in udienza il difensore ha richiesto espressamente la perdita di efficacia della misura cautelare in corso.

Il Tribunale di Lamezia Terme, pertanto, ha disposto l’immediata liberazione dei condannati dal carcere.

I due iraniani, inoltre, già dall’interno della casa circondariale e sempre tramite l’Avv. Valerio Francesco Grazia, hanno già presentato richiesta di protezione internazionale in Italia in quanto, come conferma il legale, durante l’interrogatorio di garanzia entrambi hanno dichiarato di essere in fuga dal loro paese di origine in quanto perseguitati per motivi religiosi. Tale ricostruzione, inoltre, sarebbe confermata anche da documentazione originale pervenuta al legale da parte dei familiari degli interessati (mogli e figli minori) rimasti in patria, nonché dai colloqui telefonici intrattenuti con gli stessi con l’ausilio degli interpreti nominati dal Tribunale.

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