Pagato il rinnovo del Cpi per lo stadio D’Ippolito, novità si attendono dal Comune sulla riapertura del Palasparti

Nulla si sa sul destino di Palagatti, Palasavautano, i campi di Fronti e del Provenzano, il polivalente all’interno del parco Impastato (essendo andata deserta la gara di gestione dei parchi), ed anche sui teatri al netto delle rassicurazioni non ci sono atti amministrativi

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    Fermo restando il silenzio stampa quasi perpetuo del Comune di Lamezia Terme in ogni ambito, in merito alla situazione degli impianti sportivi tra gli atti amministrativi che vengono pubblicati e le rassicurazioni orali date alle società sportive, che sono le dirette interessate, qualcosa sembrerebbe muoversi.

    Prima la Coppa Italia, e ora i campionati di Eccellenza e Promozione, gli incontri delle squadre lametine sono iniziati regolarmente nei 3 principali stadi cittadini senza che la Lega Calcio calabrese abbia intimato alcuna limitazione di spettatori, in virtù anche delle documentazioni fornite dalle stesse società in funzione di quanto ricevuto dall’ente comunale dopo una stagione 2018/19 fatta di ordinanze, dietrofront e nuovi atti mancanti scoperti in corso d’opera. 

    Ieri sono stati liquidati i 252 euro al Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Catanzaro in merito alla richiesta di rinnovo Certificato di Prevenzione Incendi (CPI) relativo al campo sportivo Guido D’Ippolito, che domenica ospiterà la gara tra Vigor Lamezia Calcio 1919 e Locri (al Gianni Renda in contemporanea andrà in scena la gara di ritorno di Coppa Calabria tra Vigor 1919 e Campora), mentre in settimana era attesa la decisione su chi dovrà gestire fino al termine dell’anno il Palasparti, con la scia per la ripresa delle attività firmata e presentata agli uffici.

    Nulla si sa sul destino di Palagatti, Palasavautano, i campi di Fronti e del Provenzano, il polivalente all’interno del parco Impastato (essendo andata deserta la gara di gestione dei parchi), ed anche sui teatri al netto delle rassicurazioni non ci sono atti amministrativi che facciano presagire ottimismo da qui ad un mese, ovvero quando inizieranno le stagioni di prosa.

    La via più probabile sembra quella di aprire quanto già pronto, si auspica senza autocelebrazioni viste le nefaste conseguenze sul piano dell’offerta, con gestioni affidate in modo diretto fino al termine dell’anno, per poi lasciare tutto da rifare con l’anno nuovo all’amministrazione comunale che subentrerà (se nuova, da dopo novembre, o vecchia di ritorno, lo deciderà il Consiglio di Stato) tra nuovi bandi, piano delle opere pubbliche, finanziamenti da trovare ed un settore tecnico ridotto all’osso.
    Gi.Ga.

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