“Dal Grand Prix premi e riconoscimenti vari pressoché inutili se non dannosi”

Critiche dal tecnico della Rari Nantes, Carlo Chelli

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Nello scorso fine settimana sono andati in scena l’allenamento collegiale delle Rappresentative calabrese e sarda, con antipasto un incontro di formazione per Tecnici alla presenza del direttore tecnico della Nazionale, Cesare Butini, e del Responsabile del Settore Nuoto Nazionale, Roberto Del Bianco.

Per il tecnico Carlo Chelli è stato «un importante momento di confronto e di condivisione con i vertici tecnici della Federnuoto e tra gli Atleti delle due rappresentative regionali, tra i quali, orgogliosamente, i nostri 3 atleti a rappresentare la Rari Nantes e la città di Lamezia Terme: Marina, Matteo e Lucia».

Generico febbraio 2020

L’allenatore sostiene sia stata «senza dubbio una esperienza importante, che ci auguriamo possa essere l’inizio di un rapporto costruttivo e di unità di intenti tra tutte le Società Calabresi, che nei due giorni successivi si sono confrontate di nuovo in vasca in una manifestazione, Il Grand Prix, che, come accade di consueto in Calabria, assegnava premi e riconoscimenti vari pressoché inutili se non dannosi e che denotano una visione abbastanza miope della reali necessità per la crescita complessiva del movimento natatorio Regionale».

La critica è che «i nuotatori, non solo i nostri, hanno bisogno di gareggiare anche solo per gareggiare, per crescere, per misurarsi con i loro limiti, per superarli, per migliorare dove sono più carenti, per ampliare la loro visione del nuoto, che non è e non può essere ricerca spasmodica e sistematica di un alloro, di un premio, di una medaglia, di una coppa, o di qualsiasi altra premio ci sia in palio. In questa ottica noi abbiamo gareggiato in stili e su distanze inusuali, sperimentando novità e verificando i progressi eventuali che l’impegno quotidiano nelle abilità meno spiccate ha prodotto. I ragazzi erano felici, hanno gareggiato cercando di dare il meglio anche laddove non si sentono a loro perfetto agio, e si sono cimentati con voglia e con spirito competitivo in ognuno dei loro impegni».

Chelli reputa che «sia il percorso per migliorare, ed ho visto che anche diversi altri allenatori calabresi hanno optato per questa scelta (è stato bello vedere Angelo Costarella, grande talento del nuoto calabrese, alle prese con i 50 rana…)» e che «di certo il miglioramento personale anche di abilità che sentiamo meno “nostre” e la scoperta di cose nuove (o di antichi amori…in soffitta da anni) portano ad una gratificazione interiore che è il motore per continuare ad impegnarsi e credere in se stessi. Ora andiamo allo Swim-TO di Torino, nelle cornice della vasca da 50 metri dello Stadio del Nuoto. Laggiù cercheremo il confronto con un nuoto più competitivo, dove individuare il proprio valore in riferimento al valore assoluto diventa praticamente automatico. Solo così si può crescere davvero».

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