Con i limiti del 15% D’Ippolito aperto fino a 560 spettatori, 82 al Riga, 132 al Renda, 90 al Palasparti, 200 per i teatri

Ristoranti e bar dovranno chiudere alle 24, ma dalle 21 sarà vietato consumare in piedi all'esterno

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Nel nuovo decreto notturno, firmato dal premier Giuseppe Conte e dal ministro Roberto Speranza, entrano in campo per i prossimi 30 giorni divieti e “raccomandazioni”, con queste ultime che incidono così sul piano morale ma non su quello legale.

Le nuove misure cambiano anche delle abitudini del fine settimana lametino, con la movida che avrebbe così un termine entro la mezzanotte, orario in cui solitamente si iniziano ad avere i numeri maggiori di clienti.

Divieto di feste private al chiuso o all’aperto e “forte raccomandazione” a evitare di ricevere in casa, per feste, cene o altre occasioni, più di 6 familiari o amici con cui non si conviva. Ristoranti e bar dovranno chiudere alle 24, ma dalle 21 sarà vietato consumare in piedi (come avviene tradizionalmente nelle zone del movimento notturno attorno a Corso Numistrano) e si potranno servire solo i clienti seduti ai tavoli, al chiuso o all’aperto.

Torna poi il divieto di gite scolastiche e anche lo stop agli altri sport di contatto svolti a livello amatoriale, mentre per i campionati si va verso la riapertura delle strutture al 15% della capienza ma rimanendo nei limiti dei 1000 spettatori per gli stadi (attualmente la struttura più capiente è il Guido D’Ippolito, che con i 3.730 posti attivi senza la Curva Nord potrà ospitare nei 3 settori fino ad un massimo di 560 persone, 132 per Renda e 82 al Riga calcolando due settori a testa) e 200 per le strutture al chiuso (il Palasparti non supera i 600 posti a sedere, quindi con meno di 90 persone ammesse). Il nuovo palasport di via del Progresso, ancora lontano dall’essere consegnato e poter essere aperto, con i 3.500 posti a sedere supererebbe comunque la soglia dei 200 massimi consentiti, ovvero circa il 6% della capienza totale.

Limiti di 1000 posti all’aperto e 200 al chiuso anche per le attività di spettacolo, con i teatri Costabile e Grandinetti che potrebbero garantire le distanze di sicurezza senza troppi problemi, ma sia per sport che cultura la Regione potrebbe intervenire per rivedere i tetti massimi in base ai dati del contagio in considerazione delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi (aerazione, distanza sociale, etc).

Le principali novità, che si aggiungono alle misure già vigenti come distanziamento sociale e frequente igiene delle mani, riguardano:

MASCHERINE

L’articolo 1 del dpcm stabilisce che “è fatto obbligo sull’intero territorio nazionale di avere sempre con sé dispositivi di protezione delle vie respiratorie, nonché obbligo di indossarli nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private e in tutti i luoghi all’aperto a eccezione dei casi in cui, per le caratteristiche dei luoghi o per le circostanze di fatto, sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi, e comunque con salvezza dei protocolli e delle linee guida anti-contagio previsti per le attività economiche, produttive, amministrative e sociali, nonché delle linee guida per il consumo di cibi e bevande”.

Mascherine, anche autoprodotte, indosso quindi per una passeggiata in centro o per lo shopping, abbassata se si è in un luogo senza estranei attorno (in spiaggia o in mezzo alla natura).

Dall’obbligo è escluso chi fa attività sportiva (con distanziamento sociale che sale a 2 metri), i bambini sotto i 6 anni, i soggetti con patologie e disabilità incompatibili con l’uso della mascherina. Viene inoltre “fortemente raccomandato” l’utilizzo dei dispositivi “anche all’interno delle abitazioni private in presenza di persone non conviventi”, ma non è previsto un divieto esplicito.

FESTE

Restano chiuse le sale da ballo e discoteche, all’aperto o al chiuso, mentre sono permesse fiere e congressi con le norme già attuate. La novità, rispetto ai precedenti dpcm, è che sono vietate le feste in tutti i luoghi al chiuso e all’aperto: niente animazione quindi in ristoranti o altri locali.

Restano consentite, con le regole fissate dai protocolli già in vigore, le cerimonie civili o religiose come i matrimoni. Le feste conseguenti alle cerimonie possono invece svolgersi con la partecipazione massima di 30 persone nel rispetto dei protocolli e delle linee guida vigenti. Nelle abitazioni private è “comunque fortemente raccomandato di evitare feste e di ricevere persone non conviventi in numero superiore a 6”. Aggiungi quindi fino al massimo di 6 posti a tavola in più, ma anche in questo caso non c’è un obbligo e controllo.

SCUOLA

Il Dpcm interviene anche sulle gite degli studenti, confermando la sospensione di “viaggi d’istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche programmate dalle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, fatte salve le attività inerenti i percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento, nonché le attività di tirocinio”. Inoltre non è prevista la didattica a distanza, se non in casi necessari.

MOVIDA

Per quanto riguarda bar, ristoranti, pub, gelaterie e pasticcerie le attività dei servizi di ristorazione sono consentite fino alle 24 con servizio al tavolo e sino alle 21 in assenza di servizio al tavolo. Resta consentita la “ristorazione con consegna a domicilio” e la “ristorazione con asporto” ma “con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze dopo le 21”.

CINEMA E CONCERTI

Resta per gli spettacoli il limite di 200 partecipanti al chiuso e di 1000 all’aperto, con il vincolo di un metro tra un posto e l’altro (non valido tra conviventi) e di assegnazione dei posti a sedere. Sono sospesi gli eventi che implichino assembramenti se non è possibile mantenere le distanze.

SPORT

Per le competizioni sportive è consentita la presenza di pubblico fino al 15% della capienza totale e comunque non oltre il numero massimo di 1000 spettatori all’aperto e 200 al chiuso. Va garantita la distanza di un metro frontalmente e lateralmente, la misurazione della febbre all’ingresso, posti assegnati. Rimangono a porte chiuse gli allenamenti.

PARTITELLE

Sono vietate tutte le attività connesse agli sport di contatto aventi carattere amatoriale. Gli sport di contatto sono consentiti “da parte delle società professionistiche e ‒ a livello sia agonistico che di base ‒ dalle associazioni e società dilettantistiche riconosciute dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato italiano paralimpico (CIP), nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive Federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate ed enti di promozione sportiva, idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in settori analoghi”. Gli allenamenti in palestre, piscine, centri sportivi potranno continuare nel rispetto delle norme vigenti anticontagio.

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