Felice Saladini si “conferma” alla guida della Vigor Lamezia chiedendo fiducia nel progetto

Dopo la serie di indiscrezioni sorte nel corso del suo primo anno di presidenza mai andate in porto realmente chiarimenti dell'imprenditore ora fuori città

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Dopo la serie di indiscrezioni sorte nel corso del suo primo anno di presidenza mai andate in porto realmente (vedi eventuali interessamenti all’acquisizione di società di Lega Pro come Arezzo e Cosenza, o la più recente possibilità di abbandonare quanto avviato a giugno dello scorso anno per impegni lavorativi), Felice Saladini si “conferma” alla guida della Vigor Lamezia, distinguendo le voci di mercato societario dalla propria attività professionale: «non ho mai messo in discussione e rimango ben saldo al mio progetto con la squadra. Voglio continuare a dare a Lamezia la squadra della città. Sono estremamente determinato a portare avanti gli obiettivi e i progetti che scelgo, la Vigor è tra questi e non si mette in discussione».

Saladini precisa che «il mio progetto imprenditoriale oggi ha un nuovo punto di partenza, ma questo non mi impedirà di continuare a essere presente per il mio territorio, la mia città natale, nonostante io viva ormai fuori. Ho preso un impegno e voglio rispettarlo e mandarlo avanti».

Il massimo dirigente biancoverde chiede quindi fiducia: «la città deve fidarsi di me. Il progetto è a lungo termine e non dobbiamo assolutamente fermarci davanti agli ostacoli, che sicuramente incontreremo, ma questo non mette in discussione la società o il progetto. Sarò al fianco della mia città e parteciperò alla rinascita del progetto Vigor, portando avanti il nome e il buon operato di Lamezia e della squadra».

Fin qui le dichiarazioni di Saladini a due settimane dal termine per iscriversi in Eccellenza, le quali non vanno oltre all’ambito personale sulle intenzioni di proseguire in biancoverde, o comunque per la città delle terme.

Nessun accenno su eventuali cambiamenti nell’organigramma societario (nei virgolettati non compare mai il concetto di presidenza o guida della società, ma solo l’impegno al sostegno della stessa), né tempi su chi e come imposterà la squadra che sarà chiamata ai nastri di partenza del massimo campionato dilettantistico regionale, affrontato la scorsa stagione in due tempi causa pandemia con due diversi approcci e organizzazioni. Un atteggiamento non da progetto pluriennale.

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