“C’è un pubblico appassionato di sport, ma si è davvero in difficoltà dal punto di vista delle strutture”

Attualmente l'unica struttura al coperto omologata ed aperta per attività agonistiche è il Palasparti, vari problemi per le altre

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Tra i problemi irrisolti e da risolvere nel passaggio “andata e ritorno” tra amministrazione comunale eletta e terna commissariale c’è quello delle location sportive.

Attualmente l’unica struttura al coperto omologata ed aperta per attività agonistiche è il Palasparti, e così la sempre fitta agenda di impegni dell’impianto di via Marconi ha trovato ora anche l’incognita dei lavori di “rattoppamento” del parquet a campionati in corso.

Malumori che hanno così serpeggiato in più società, tra chi si contendeva gli orari per poter disputare le proprie gare (ma per incastrare tutti gli impegni bisogna tenere conto degli obblighi regolamentari delle diverse discipline) e chi lamentava orari di allenamenti poco agevoli.

Esempio ne è coach Francesco Barilla, che al termine della gara vinta dal Lamezia Basketball Lamezia contro la più quotata Benevento, ai microfoni di Reggioacanestro ha palesato il malcontento di tutto il mondo sportivo lametino in questo momento: «a Lamezia c’è un pubblico appassionato di tanti sport, ma si è davvero in difficoltà dal punto di vista delle strutture. Per i lavori al parquet tutte le società per due settimane ci siamo dovute fermare, perché chi di dovere si è ricordato solo a campionato in corso di fare quanto era necessario. E’ assurdo non tenere in considerazione le necessità delle varie squadre, non avere altre strutture aperte, è un problema che non coinvolge solo noi come pallacanestro, che per altro tra poco inizieremo i campionati giovanili e non abbiamo avuto la possibilità di allenarci per più di 2 volte a settimana in orari improponibili».

Barilla cita poi un altro caso che definisce paradossale: «una campionessa del mondo di scherma ed il suo maestro allenano in un corridoio al Palasparti i loro ragazzi, non è una situazione più accettabile. So che ci sono problemi del genere in tutta la Calabria, anche a Reggio Calabria, ma è il momento di dire basta: aprite le strutture e fateci allenare e giocare nella migliore situazione».

Dopo l’epidemia di “inagibilità burocratica” diffusa durante il biennio commissariale, da via Perugini a più riprese si era definita come prossima la riapertura del Palagatti, e da verificare i tempi per il Palasavutano, con le palestre scolastiche sia di competenza comunale che provinciale “contese” dalle scuole stesse, a maggior ragione ora che ci sono normative Covid da dover rispettare. Anche il campo polivante “Gagliardi” all’interno del parco Impastato attualmente non riesce ad esaudire tutte le richieste delle varie società che hanno chiesto l’uso per i propri atleti, essendo per altro dotato di due piccoli spogliatoi solo all’esterno della struttura.

Ci sarebbe poi il nuovo palasport di via del Progresso, completato all’esterno ed in parte all’interno, ma ancora non dotato della necessaria viabilità per essere pienamente fruibile in sicurezza.

In questo contesto si aggiunge poi anche l’aspetto delle gestioni di tutti i vari impianti, con le attuali in scadenza a fine anno, ma mancando un bando per i nuovi affidamenti non è improbabile si vada ad un’ulteriore proroga, con più di una società che avrebbe sollecitato di avere periodi più lunghi di concessione per poter programmare anche interventi migliorativi privati sugli immobili pubblici data la lenta burocrazia degli enti locali (per il Comune tra mancanza di personale, documentazione da dover possedere, annunci e pareri divergenti, la situazione è ancora più complessa).

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