Torna il gioco delle tre carte attorno al D’Ippolito e la questione delle strutture sportive in divenire di via del Progresso

Diatribe tra società e Comune, con un presente da risolvere ed un futuro da delineare

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A “scoppio ritardato” rispetto a quanto preventivato, ma anche fuori da via Marconi si è giunti a discutere dell’attuale situazione dello stadio “Guido D’Ippolito” con un gioco di “3 carte” tra società sportive e Comune: a riconsegnare le chiavi in via Perugini, imputando costi della gestione effettuata messi a repentaglio dall’uso intensivo del terreno di gioco in erba naturale, è stata la società di Felice Saladini che gioca in serie D, anche se in vigore la gestione era quella della Vigor Lamezia che sotto lo stesso presidente aveva disputato la precedente stagione in Eccellenza e poi iscritta “last minute” in Prima Categoria, proprio per mantenere le chiavi dell’impianto di via Marconi. Avventura durata però solo qualche mese.

“La Vigor è rappresentata dalla neonata società e non più dal nostro club, non ha alcun senso continuare con due società”

NELLE PUNTATE PRECEDENTI

La questione non è nuova nella città della piana, essendo già sorta sia ai tempi del Sambiase in serie D (quando ancora il “Gianni Renda” non era dotato di manto erboso sintetico) in coabitazione con la Vigor Lamezia (che militava tra serie D e Lega Pro gestendo l’impianto di via Marconi), sia nel 2017 quando la nascita di due diverse Vigor (una in Prima Categoria con gestione dello stadio, l’altra in Terza Categoria) era seguita alla mancata iscrizione della compagine biancoverde in Eccellenza, con stesse lamentele di “terreno di gioco sotto stress” emerse ora nel 2022.

Diventano 3 le società lametine ai nastri di partenza del campionato di Prima Categoria: Vigor 1919, Vigor Lamezia 1919, Sambiase 1923

A settembre 2021 da via Perugini si era arrivati ad autorizzare l’uso dello stadio lametino più capiente a 3 società: in serie D la neonata Fc Lamezia Terme (che con il titolo del Sambiase gestisce anche il “Gianni Renda”, attualmente omologato per l’Interregionale ma con meno capienza del “D’Ippolito”), in Prima Categoria sia la Vigor Lamezia che nei “due tempi” del campionato di Eccellenza (unificando nel giugno 2020 sotto la presidenza Saladini i due titoli delle Vigor del triennio precedente) era gestore dell’impianto di via Marconi che la riformata Vigor 1919 (iscritta tramite il titolo del Platania). Tutte e 3 quindi registravano il via libera da parte di via Perugini sulla documentazione di iscrizione, con poi le turnazione di competenza dei due livelli diversi della Lega Dilettanti.

Una “coabitazione” (da regolamento sia comunale che della Lega Dilettanti «in caso di concomitanza tra gli orari di svolgimento di due o più gare, sarà data priorità alla gara relativa ai campionati di categoria superiore») che vedeva in calendario le due Vigor giocare nello stesso fine settimana (il gestore il sabato, l’altra biancoverde 24 ore dopo) e la compagine gialloblu la domenica successiva. Organizzazione durata però solo qualche mese: al termine del girone di andata del terzo livello del dilettantismo calabrese la squadra allenata da mister Fioretti è stata ritirata dal campionato, con sorpresa degli stessi giocatori e staff tecnico.

Per le strutture sportive lametine adeguamento delle tariffe d’uso in funzione dei nuovi bandi di gestione

Che poi in via Perugini non si avessero dati aggiornati è emerso anche nella commissione consiliare in cui il dirigente Califano parlava il 26 gennaio di 3 squadre e non 2 in campo, rimarcando come i costi di gestione dell’impianto di via Marconi e le ore di uso concesse fossero diverse rispetto agli altri impianti cittadini (che poi però hanno tutti e 3 il logo del Lamezia Terme illuminato visibile dall’esterno, sintomo di una regia comune gialloblu). Non una novità per chi abbia seguito le vicende sportive, visto che anche negli anni precedenti chi gestiva il “D’Ippolito” effettuava quasi tutti gli allenamenti settimanali nelle altre strutture presenti (Renda e Riga per lo più, con anche “sconfinamenti” a Pianopoli).

Non ha aiuto nemmeno la decisione del Comitato Regionale Calabria di non rivedere a gennaio il calendario della seconda parte di stagione del girone C di Prima Categoria, dove attualmente mancano 2 compagini con così 2 turni di riposo per ogni squadra, e non trovati possibili “correttivi” che avrebbero potuto evitare le concomitanze tra le due squadre rimaste ad usare il “D’Ippolito”.

COOMING SOON

A livello logistico ed organizzativo ora il Comune dovrebbe assegnare la gestione del “D’Ippolito” per i 3 mesi rimasti dell’attuale campionato ad un’altra società (verosimilmente sarà richiesta la disponibilità proprio alla Vigor 1919), non potendo però cambiare il calendario attuale (quindi anticipi ed impegni ravvicinati non muterebbero) ed avendo ben pochi margini di manovra sull’uso degli altri impianti: al “Renda” gioca anche l’Atletico Maida ed al “Riga” la Promosport per quanto riguarda il campionato di Promozione, quindi sopra la Prima Categoria dove è iscritto il Sambiase con terreno amico in via Savutano, senza contare le altre compagini dei livelli inferiori e vari settori giovanili.

Tariffe per gli impianti sportivi lametini agibili riviste al rialzo con tagli dei contributi comunali

Intanto è atteso il nuovo bando di gestione almeno biennale degli impianti sportivi, con le nuove tariffe approvate il 10 febbraio ma non pubblicate ancora da nessuna parte per mancanze degli uffici (sebbene fossero indicanti come «parte integrante e sostanziale» della deliberazione di giunta, ma nessuno ha avuto a che ridire preferendo forse altri canali di informazione) che come unica certezza vedono costi rivisti al rialzo per chi chiederà di usare gli stabili comunali attualmente aperti e tagli nei contributi a carico del Comune.

NEXT SEASON

C’è poi il problema di quello che sarà il settore sportivo lametino post Covid, perché non di solo calcio vive la città della piana ma anche di tanti paradossi. Tre stadi sono infatti attualmente aperti e gestiti nonostante si contesti “l’affollamento” del D’Ippolito con due squadre in campo, mentre sono chiusi da tempo ad ogni attività i campi di Fronti e Provenzano, in terra battuta ma anche con problemi di agibilità e fruibilità da superare.

Per quanto riguarda il settore indoor invece la situazione è molto più ingolfata: aperto il solo Palasparti (i cui lavori di efficientamento finanziati a dicembre non sono ancora stati illustrati), il polifunzionale “Gagliardi” ha accolto alcune squadre giovanili di volley e manifestazioni di altri sport, mentre ancora non si è arrivati al superamento dei problemi burocratici relativi a Palagatti (dove avevano sede le attività di pallavolo) e Palasavutano (dove si alternavano allenamenti di pallacanestro e pallavolo) che dovranno poi avere anche un nuovo gestore.

Tra accordi persi dalla Provincia, finanziamenti in arrivo dalla Regione, corsa contro il contro per il nuovo palazzetto

In questo contesto entro fine anno si guarda in via del Progresso: il nuovo palasport ha capienza da 3.500 posti a sedere ma rimane un “oggetto misterioso” per le società sportive non interpellate in questi anni (essendo così all’oscuro del capitolato degli arredi sportivi, dei costi di gestione ed uso presunti, etc), però entro fine 2022 dovrà essere aperto ed affidato; accanto c’è lo stadio Carlei della Provincia di Catanzaro, con l’ente intermedio ad averne previsto la vendita ma nel 2024, ovvero dopo aver completato dei lavori di rifacimento del manto erboso in sintetico, degli spogliatoi e dei servizi grazie ad un finanziamento da 700.000 euro ottenuto con “sport e periferie”.

Le due strutture inoltre hanno in comune una gestione della viabilità e dei parcheggi prevista da accordo firmato nel 2018 ma mai portato avanti tra Comune e Provincia, con l’amministrazione Mascaro pronta intanto a sottoscrivere un finanziamento regionale da 1.700.000 euro per creare un’altra area parcheggi e viabilità ad uso del nuovo palasport.

“Stiamo facendo di tutto per centrare il salto di categoria, vogliamo farlo già questa stagione”

In tale ottica, vista anche la presenza di terreni privati e potenziali investimenti a servizio dell’utenza dei due impianti sportivi, non è mai stata smentita l’intenzione del gruppo capeggiato da Felice Saladini di puntare sulla riqualificazione del “Carlei” (che anche dopo i primi interventi di restyling dovrebbe vedere abbattute e ricostruite le tribune attualmente inagibili). Tempi tecnici e burocratici però fanno presumere che difficilmente ciò potrà avvenire entro il giro di una stagione sportiva, con sulla porta altre polemiche su come sarà strutturato e poi assegnato il nuovo bando per le società che saranno ancora attive quest’estate (il giro di titoli sia nei campionati di calcio che degli altri sport non sorprende ormai più).

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