Giudizi di fine campionato per le varie componenti del Lamezia Terme con la prossima stagione da costruire

Se la prima squadra ha visto alternarsi 3 allenatori diversi, 2 direttori sportivi, 37 calciatori diversi con almeno 1 minuto in campo, porte girevoli si sono registrate anche all'interno dei ruoli in società e del settore giovanile

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Con una gara in meno rispetto al massimo di quelle potenzialmente previste per il campionato di serie D, ovvero la finale play off in campo oggi tra Cavese ed Acireale, la stagione del Lamezia Terme si è fermata in Sicilia, con un quarto posto in stagione regolare che non avrebbe soddisfatto viste le premesse societarie del luglio scorso. Su cosa non abbia funzionato al meglio, fermo restando la concomitanza di più fattori e non di un solo responsabile, sui nostri canali social abbiamo provato a sondare il terreno tra gli utenti, andando poi ad analizzare le varie voci con le percentuali di voto:

PROPRIETA’ (38%)

La nascita del Fc Lamezia Terme non è stata delle più semplici e condivise, con alla fine un gioco di carte e titoli, ma anche di investimenti e “malumori”, che ad un anno di distanza non ha ripagato totalmente il presidente Felice Saladini e le sue ambizioni. Da un lato ad un massimo dirigente viene chiesta solida capacità economica, e sia dentro che fuori dal campo gli investimenti e l’attrattiva pubblicitaria sembrano non essere mancati (da dover sempre poi distinguere però l’immagine comunicata con quella reale).

Dall’altro però la guida di una società deve avere anche capacità di equilibrio ed essere poco istintiva, e la seconda stagione calcistica dell’imprenditore 38enne (la prima con la Vigor Lamezia, ora con il Lamezia Terme, dopo che in passato aveva guidato la società di basket a Catanzaro) qualche contestazione su tale aspetto fa nascere nell’ambiente che ha avuto a che fare con la proprietà gialloblu, intesa sia come presidenza che come diretti suoi riferimenti in loco: se la prima squadra ha visto alternarsi 3 allenatori diversi, 2 direttori sportivi, 37 calciatori diversi con almeno 1 minuto in campo, porte girevoli si sono registrate anche all’interno dei ruoli in società e del settore giovanile.

Non hanno aiutato inoltre: le voci che a cadenza regolare emergevano su interessamenti, poi non confermati, di Saladini per altri club (nel corso di una sola stagione affiancato ad Arezzo, Cosenza, Vibonese e Reggina); una “particolare attenzione” riservategli sia sul fronte delle contestazioni delle tifoserie esistenti fedeli ad altri colori che nel dibattito sportivo locale; i soli 2 momenti di confronto con la stampa tenuti da Saladini nel corso di tutta la stagione, con le indicazioni di intenti date a luglio anche sulla gestione delle vicende Vigor e Sambiase poi cambiate quasi subito, ed il bilancio ipotizzato a febbraio dopo la gara contro la Polisportiva Santa Maria rimasto con più ombre che luci.

Sulle reali intenzioni di “progetti a lungo termine” giugno potrebbe essere il mese da prime indicazioni con la pubblicazione del bando di gestione quinquennale che riguarderà anche gli stadi lametini (ogni società potrà candidarsi però per un solo impianto, quindi i loghi dell’Fc Lamezia Terme non potranno più comparire su tutte le strutture come accade oggi, a meno di accordi tra le parti) prevedendo anche l’obbligo di investimenti privati per migliorare l’impianto (e nel caso del D’Ippolito come altra variante quella di presentare un ribasso sul contributo comunale stimato in 10.000 euro annui).

Sempre aperta, tra due fronti, la questione dello stadio provinciale “Carlei” di via del Progresso, con finanziamenti pubblici (700.000 euro ottenuti dalla Provincia di Catanzaro per rifare pista di atletica, completare i servizi e l’allaccio delle utenze per gli spogliatoi, rifare in sintetico il manto erboso) e quelli potenziali privati nei terreni attigui, per un impianto che però non ha l’agibilità per le tribune e che necessiterebbe di un miglioramento della viabilità insieme al vicino nuovo palasport comunale. Fare sedere ad uno stesso tavolo Provincia, Comune e Fc Lamezia Terme è un appuntamento che probabilmente avverrà dopo il rinnovamento della presidenza dell’ente intermedio, con l’attuale guida Abramo che verrà meno dopo le elezioni comunali di Catanzaro fissate per il 12 giugno. Visto il passato politico di Saladini si può anche presupporre che abbia anche qualche preferenza su chi possa essere il nuovo sindaco del capoluogo, dove il massimo dirigente si era candidato a consigliere nel 2012 con il Pdl.

ferraro saladini

GIOCATORI (26%)

Se nel calcio nei momenti di difficoltà il primo a pagare è solitamente l’allenatore, perché controproducente modificare eccessivamente la rosa a disposizione, la stagione gialloblù ha visto invece modificare questo assunto: via i capitani della nave, via l’equipaggio, il “Gianni Renda” come porto in cui attraccare e partire con varie scialuppe tra giocatori in prova, tesserati e scambiati.

Se le squadre ad aver ruotato più elementi nel corso della stagione sono state Biancavilla e Troina (49), seguite da San Luca e Giarre (44), subito dopo la Sancataldese (41) figura il Lamezia Terme (37), mentre Gelbison (32), Cavese (31), Acireale (28) sono state più oculate.

Significativo può essere anche confrontare il tabellino del primo impegno ufficiale, l’uscita di Coppa Italia del 12 settembre contro il Rende, con l’ultimo impegno di campionato al D’Ippolito sempre contro la compagine del direttore sportivo Fabrio Maglia avvenuta il 22 maggio.

All’esordio agonistico in via Marconi la compagine gialloblu schierava: D’Andrea; Miliziano (43’st Bernardi), Nocerino, Camilleri, Tipaldi; Bezzon (15’st Vitolo), Salandria (30’st Umbaca), Maimone; Russo, Haberkon (15’st Provazza), Da Dalt (43’st Verso). A disp: Gentile, Rechichi, Amendola, Ferrara. All. Erra.

Domenica scorsa il tabellino vedeva invece: Gentile, Miliziano (24’st Amenta), Amendola (35’st Corapi), Sabatino (23’st Miceli), Tipaldi, Salandria (24’st Bezzon), Tringali, Da Dalt, Schimmenti (1’st Terranova), Provazza, Rusescu. A disp: Lai, Nallo, De Marco, Maimone. All. Campilongo

Dopo 8 mesi quindi confermati 9 giocatori su 20 in distinta, in una rosa che in alcuni momenti della stagione superava anche ampiamente le 30 unità, che potrebbe porre così dei dubbi sulle scelte iniziali ed in corso d’opera (ma le valutazioni devono essere giudicate dalla resa in campo al netto di infortuni, squalifiche, altri imprevisti) che non hanno aiutato a creare la giusta alchimia di squadra. Valutazione più ampia è quella su un salto di qualità a livello di gestione delle gare che non è mai realmente arrivato a compimento, sebbene di giocatori con esperienza anche in categoria superiore non fosse priva la rosa gialloblu ma che forse avevano perso la dimensione da serie D per tale ragione. A correre in campo non sono infatti dirigenti ed allenatore, ma i giocatori, e tra under ed over non è stata sempre ottimale sia la forma atletica che quella tecnico/tattica.

L’attuale rosa è composta da 26 elementi, di cui 11 che dovrebbero essere under anche il prossimo anno, da capire ora chi potrà rimanere e quanti saranno i volti nuovi.

Allenamento Lamezia renda

ALLENATORI (19%)

In origine era stato Alessandro Erra (che era stato già tecnico di Vigor Lamezia e Sambiase, conoscendo così entrambi gli ambienti), poi la promozione da secondo a primo allenatore di Tony Lio (alla prima vera importante chiamata in panchina, dopo le gare da capitano con biancoverdi e giallorossi e l’esperienza da mister con la Promosport), infine l’arrivo “in differita” di Salvatore Campilongo (che i gironi meridionali di serie D conosceva e aveva anche vinto): tre tecnici diversi, un modulo di partenza comune come il 4-3-3 ma con qualche variazione sul tema, un cambio di passo per arrivare e stazionare al vertice mai realmente conseguito anche per l’assenza di scontri diretti vinti.

Gli esoneri e cambi di guida tecnica fanno parte dei contratti, ma la gestione societaria su tale ambito ha comportato troppi sconvolgimenti che inevitabilmente hanno influito anche sulla regolarità e tenuta delle prestazioni in campo. Se da un lato la giustificazione offerta è stata quella di non voler lasciare nulla di intentato, dall’altro si è paradossalmente ottenuto l’effetto contrario, andando per altro anche a rompere fragili e delicati equilibri interni che molto comportano al fine di risultati da ottenere come squadra.

Anche in questo caso quindi un’eventuale proposta di permanenza di Campilongo dipenderà dalla valutazione interna alla società su cosa non abbia funzionato, da chi sarà il nuovo direttore sportivo, ma anche dalla volontà in caso positivo dello stesso tecnico di voler rimanere. Tutte questioni da chiudere nel giro di un mese.

Campilongo sala stampa

DIRIGENZA (17%)

A luglio si era partiti con “un mosaico” che includesse esperienze sia della Vigor Lamezia che del Sambiase, un gioco di incastri che presupponeva determinati ruoli e compiti con un fronte anche molto folto di figure previste per non lasciare nulla al caso. Ad ogni non vittoria però qualche pezzo è iniziato a venire meno, e così hanno salutato prima il direttore Martino e dopo Mazzei, altri collaboratori nel corso della stagione si sono allontanati o hanno mutato le proprie mansioni con altre figure a prenderne il posto. Un “mercato interno” che inevitabilmente ha avuto influenze anche sulla gestione della stagione, sebbene con risalto mediatico inferiore essendo vicende organizzative note per lo più a chi frequentava il gruppo squadra e le relative esigenze.

La stagione 2022-2023 intanto dovrà iniziare con un altro direttore sportivo, essendo tale figura attualmente assente nella società gialloblu dopo il doppio ruolo dell’estate scorsa, dalla cui nomina dovrà poi così partire la scelta di allenatore e giocatori. Anche in questo caso, per non arrivare ad agosto con ancora la rosa in costruzione in sede di ritiro (come avvenuto nel 2021), bisognerà che la proprietà trovi in tempi celeri la quadratura dando anche una forma più definita ed ufficiale ai vari incarichi conferiti senza eccessivi stravolgimenti alle prime difficoltà.

Servirà poi effettuare un nuovo lavoro di “intermediazione” con le altre realtà esistenti in città, e la stabilizzazione di un settore giovanile che possa essere funzionale alla prima squadra (in tal senso il lavoro dirigenziale consiste nell’ottimizzare l’organizzazione di spazi e tempi) con una prima stagione da rette parallele tra serie D ed under 19.

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