Torna il gioco delle “tre carte” attorno al “Guido D’Ippolito” in versione colorata foto

Il Comune conferma l'aggiudicazione per 5 anni all'Fc Lamezia Terme, poi ne contesta le scelte cromatiche dei lavori comunicati il 1 settembre

Più informazioni su

Torna il gioco delle “tre carte” attorno al “Guido D’Ippolito” a qualche mese di distanza dalla precedente puntata, che aveva visto nel girone di ritorno della scorsa stagione sportiva un cambio di gestore temporaneo in attesa di emanare il nuovo bando quinquennale.

Gara che è arriva in estate, con un unico concorrente, ed un’aggiudicazione ad agosto poi divenuta definitiva a settembre, ma con nuove polemiche cromatiche e date da appuntare a campionati iniziati.

Oggi è stata pubblicata infatti la determina n. 111 del 16 settembre, che segue la proposta di 3 giorni prima, in merito all’aggiudicazione definitiva all’Fc Lamezia Terme dello stadio di via Marconi, approvando la regolarità dell’offerta tecnica ed economica vagliate dalla commissione di gara. Nella determina si specifica che «il dirigente ai sensi dell’art. 147/bis del TUEL 267/2000 e del Regolamento sui controlli interni in ordine alla proposta n.ro 1323 del 13/09/2022 esprime parere favorevole. Visto di regolarità tecnica firmato dal Dirigente Ing. Califano Antonio in data 19/09/2022».

Incidentalmente, però, lo stesso dirigente il 14 settembre diffidava tramite pec la società gialloblu sostenendo di aver effettuato un sopralluogo e che i lavori di ritinteggiatura con i colori sociali della società dell’immobile «compromettono il decoro edilizio per quanto riguarda la corretta armonia delle tinte, in contrasto con quanto previsto all’art. 66 del regolamento edilizio comunale, allo schema di convenzione relativo all’affidamento in gestione della struttura» e citando anche la nota con cui la società del presidente Saladini il 1 settembre comunicava l’inizio dei lavori, contestati però dopo 2 settimane, ovvero il giorno successivo al comunicato stampa con cui la Vigor Lamezia chiedeva di tornare ai precedenti colori biancoverdi, quindi di mantenere quanto fatto dall’allora presidente Felice Saladini nella gestione 2020/21.

L’articolo 66 del regolamento edilizio sostiene che come «unità di spazio scoperto concluso componenti l’insediamento urbano storico devono essere riconosciute, in base alle loro caratteristiche fisiche distintive, come appartenenti ad una delle seguenti categorie: orti e giardini; chiostri e corti pertinenti ad unità edilizie; cortili e spazi non caratterizzati pertinenti ad unità edilizie», quindi uno stadio di calcio non vi rientrerebbe, ma invece entra nel merito delle teorie cromatiche: «la scelta dei colori da usare nelle eventuali coloriture degli elementi di delimitazione o di divisione di cui agli ultimi quattro commi del presente articolo (in cui si citano coperture ed indicazioni di spazi aperti, nb) deve essere di norma riferita: al recupero, per quanto possibile, delle tracce di tinteggiatura reperibili sui medesimi elementi; nei casi di ricostruzione e di nuova costruzione, alla gamma dei colori presenti nella tradizione locale; alla valutazione globale di un tratto sufficientemente ampio da rappresentare una campionatura attendibile delle gamme di colori caratterizzanti l’ambiente nel quale è inserito l’elemento interessato, intendendosi l’ampiezza riferita alle fronti affacciantisi su di un elemento unitariamente identificabile di viabilità».

Nello stesso capitolato firmato il 1 giugno da Califano, allegato ai documenti di gara, non vi è alcuna menzione dei colori da utilizzare, ma invece si parla espressamente di «salvaguardare il patrimonio degli impianti sportivi tramite manutenzioni, adattamenti, riconversioni o sostituzioni», e tra gli obblighi a carico del concessionario figurano «la verniciatura periodica degli arredi fissi deteriorati dall’uso (sedili, panche, etc); le tinteggiature parziali di ripresa di eventuali parti particolarmente deteriorate dall’uso», sempre senza fornire indicazioni sulla scelta o obbligo di colori, così come «il controllo e sostituzione delle segnaletiche di percorso per pubblico e atleti».

Lo stesso capitolato, forse frutto anche di testi già esistenti data la comparsa di Paola Sironi nelle proprietà e all’interno del file, prevede «il diritto di esclusiva per la gestione degli spazi e dei servizi per la veicolazione di messaggi pubblicitari all’interno degli impianti, salvo i casi in cui la struttura venga utilizzata dal concedente o per particolari concessioni d’uso» così come «l’utilizzazione dei locali dei quali il concessionario abbia la disponibilità esclusiva nei casi previsti».

Il «divieto al Concessionario di modificare lo stato attuale delle strutture e impianti sportivi» viene per altro subito circoscritto dallo stesso capitolato: «per manutenzioni straordinarie s’intendono tutte quelle che non sono contenute nell’elenco delle ordinarie ed in particolare interventi sulle strutture murarie, sugli impianti idrici e di riscaldamento derivanti da problematiche non connesse all’uso; tutti gli adeguamenti che dovessero interessare le strutture per sopraggiunte modifiche normative; tutti gli interventi che, con un lasso di tempo quinquennale o decennale, a seconda dei casi, interesseranno una ristrutturazione complessiva delle strutture e impianti sportivi».

La diffida del 14 settembre quindi da un lato dà 7 giorni di tempo per ripristinare la precedente tinteggiatura, ma anche stesso lasso di tempo per inoltrare nuovamente l’elenco dei lavori che erano già stati comunicati il 1 settembre ma questa volta con «un progetto che preveda un intervento complessivo comprensivo di fotoinserimento/rendering che verrà sottoposto dopo istruttoria all’approvazione degli organi competenti», aspetto che però dovrebbe essere relativo a lavori strutturali e non a mera manutenzione ordinaria. Il capitolato che si cita come violato poi da un’altra versione ancora: «le eventuali anomalie, disfunzioni o deficienze saranno notificate per iscritto al concessionario, il quale sarà obbligato a porre adeguato rimedio entro 10 giorni dalla data di ricezione della notifica, fermo restando ogni responsabilità amministrativa, civile e penale a carico del concessionario, per le inadempienze che fossero riscontrate da organismi pubblici di controllo, in contravvenzione a norme di leggi e regolamentari ed ogni altro e maggiore danno arrecato all’Amministrazione. In caso di accertato inadempimento a quanto notificato, al concessionario verrà assegnato un ulteriore termine perentorio, trascorso inutilmente il quale l’Amministrazione avrà diritto, a suo insindacabile giudizio in ordine a quanto riscontrato, di risolvere la convenzione in danno ed a spese del concessionario, senza altre formalità, incamerando la relativa cauzione prestata a garanzia della convenzione, ovvero di sostituirsi al concessionario stesso, nell’espletamento delle proprie incombenze, addebitandogli le conseguenti spese con obbligo di rimborso dal gestore all’Amministrazione stessa nel termine perentorio di 30 giorni trenta dalla data di ricezione della relativa comunicazione, salvo ogni diritto dell’Amministrazione concedente di avvalersi della cauzione prestata a garanzia della convenzione e fermo restando ogni maggiore onere, obbligo e responsabilità. L’Amministrazione comunale ed il Concessionario verificheranno congiuntamente e periodicamente l’andamento organizzativo, nonché lo stato di manutenzione delle strutture e impianti sportivi».

Altra lettura è quella della Vigor Lamezia, che in via Marconi non vuole giocare finché non si tornerà ad avere la tinteggiatura biancoverde effettuata dalla gestione Saladini nella precedente vita societaria, citando oggi solo metà del sollecito («la comunicazione intimava a ripristinare entro e non oltre il termine di 7 giorni la tinteggiatura esistente») e lamentando che «alla data odierna, nonostante siano trascorsi i termini indicati, il gestore del Guido D’Ippolito non ha provveduto a tutto ciò è pertanto auspichiamo e quindi sollecitiamo, come indicato nella diffida, in un pronto intervento da parte del Comune per quanto dovuto. In uno stato democratico vige l’obbligo del rispetto della legge». A questo punto andrebbe capito quale.

Più informazioni su