“Siamo stanchi di questa approssimazione dimostrata nei confronti dello sport che non sia calcio”

Royal Team Lamezia, Ecosistem Lamezia Soccer, Basketball Lamezia polemici nei confronti del Comune di Lamezia Terme alla luce dei turni di allenamento che salteranno nella prima settimana di maggio, quando le uniche strutture indoor attualmente aperte saranno utilizzate per le "convittiadi".

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«Pretendiamo rispetto» è la richiesta di Royal Team Lamezia, Ecosistem Lamezia Soccer, Basketball Lamezia nei confronti del Comune di Lamezia Terme alla luce dei turni di allenamento che salteranno nella prima settimana di maggio, quando le uniche strutture indoor attualmente aperte saranno utilizzate per le “convittiadi”.

Troverà collocazione anche nel territorio lametino la XV Edizione delle “Convittiadi”

Le tre società palesano un malcontento verso le scelte in campo sportivo da parte del Comune: «il rispetto che da anni non ci viene nemmeno lontanamente manifestato dall’amministrazione comunale, sempre solerte ad intervenire sui colori dei seggiolini dello stadio, sul manto erboso (se è più o meno verde), sulla recinzione degli spalti. Il rispetto e l’attenzione che vengono manifestate quando si trovano (giustamente) i soldi per i progetti per gli stadi o per altre iniziative di ogni genere (uno per tutti lo schermo in piazza per Luigi Strangis) ma che mancano sempre (spiccioli) per riaprire le palestre. Pretendiamo rispetto perché come altri portiamo avanti la parte positiva della città e, guarda caso, anche se considerati “sport minori” raggiungiamo spesso risultati importanti a livello nazionale».

Ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso la manifestazione nazionale dedicata agli ospiti dei convitti, con capo fila Catanzaro ma location per le partite anche il Palasparti ed il campo polivalente Pasqualino Gagliardi: «prima di chiudere per una settimana il palazzetto e l’unica altra struttura idonea per lo svolgimento delle attività, le associazioni devono essere interpellate e con esse si devono concordare tempi e spazi. Siamo stanchi di questa approssimazione dimostrata nei confronti dello sport che non sia calcio, siamo stanchi dei mancati confronti, delle false promesse e dei continui ritardi. Adesso, nel pieno delle attività sportive, non si può chiedere a noi di rinunciare agli spazi ed agli allenamenti per far fare bella figura a chi non ha minimamente pensato alla città nell’assumere questa assurda decisione».

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