Anche per il Consiglio di Stato la Reggina fuori dalla B, ipotesi ripartenza nei dilettanti

Si apre quindi il secondo scenario, con il sindaco facente funzioni di Reggio Calabria a dover trovare altri investitori per far ripartire il calcio amaranto dai dilettanti andando ad affrontare anche compagini lametine.

Più informazioni su

    Arrivato il pronunciamento anche del Consiglio di Stato che “respinge e dichiara improcedibile il ricorso incidentale”, la Reggina rimane fuori dalla serie B, a cui invece prenderà parte regolarmente il Lecco (l’altra società oggetto di ricorsi e appelli).

    La sentenza del Consiglio di Stato

    Si apre quindi il secondo scenario, con il sindaco facente funzioni di Reggio Calabria a dover trovare altri investitori per far ripartire il calcio amaranto dai dilettanti.

    Situazione ingarbugliata fino all’ultimo momento in riva allo Stretto, con ancora protagonisti “i contendenti societari” Ilari e Saladini nel chiarire fino all’ingresso nell’aula romana la propria posizione in ambito azionario (la cessione delle quote della società da parte dell’imprenditore lametino era legata all’iscrizione favorevole in serie B, trattativa che ora sarebbe comunque saltata), con fuori i tifosi amaranto a protestare contro entrambi. A livello istituzionale sono stati Comune di Reggio Calabria, Città Metropolitana di Reggio Calabria e Regione Calabria a costituirsi in giudizio in favore degli amaranto.

    A corollario dell’ambito sportivo ci sarebbero anche Tribunale ed elenco dei creditori iscritti nel concordato, così come dipendenti e tesserati, insieme di persone ed imprese che attendono di ricevere quatto pattuito con la società uscente, con nuova udienza in tal senso a fine settembre sui ricorsi presentati contro l’accordo approvato dall’ente giudicante (aspetto su cui hanno concentrato la propria accusa Brescia e Figc).

    LE NORME FEDERALI

    Il comma 10 dell’articolo 52 delle norme federali prevede che in caso di non ammissione al campionato di Serie A, Serie B e di Serie C il Presidente Federale, d’intesa con il Presidente della Lnd, previo parere della Commissione all’uopo istituita (nominata dal Presidente Federale, è formata da 3 componenti, di cui 2 designati dal Presidente Federale e 1 dalla Lnd), potrà «consentire alla città della società non ammessa di partecipare con una propria società ad un Campionato della Lnd, anche in soprannumero, purché la stessa società:

    • adempia alle prescrizioni previste dal singolo Comitato per l’iscrizione al Campionato;
    • non abbia soci e/o amministratori che abbiano ricoperto, negli ultimi 5 anni, il ruolo di socio, di amministratore e/o di dirigente con poteri di rappresentanza nell’ambito federale, in società destinatarie di provvedimenti di esclusione dal campionato di competenza o di revoca dell’affiliazione dalla Figc;
    • qualora fosse consentita la partecipazione al Campionato Interregionale o al Campionato Regionale di Eccellenza, la società dovrà versare un contributo alla Figc nel primo caso non inferiore a 300.000 euro e nel secondo caso non inferiore a 100.000. E’ facoltà del Presidente, d’intesa con i Vice Presidenti della Figc, con il Presidente della Lega Dilettanti e con i Presidenti delle componenti tecniche stabilire un contributo superiore al predetto minimo».

    Aspetto che quindi trova spettatori interessati anche i soggetti sportivi lametini, essendo iscritta in serie D l’Fc Lamezia Terme che con la Reggina aveva in comune la proprietà del gruppo Saladini, in Eccellenza la Vigor Lamezia ed il Sambiase le cui tifoserie sono apertamente ostili verso colui il quale con quei due titoli andò a formare una terza nuova realtà gialloblu in città.

    Andando a vedere i criteri sorgono poi i primi problemi da dover risolvere celermente: i termini per le iscrizioni in serie D ed Eccellenza sono ampiamente scaduti da metà luglio, ed in entrambi i casi si sono svolti i primi turni di Coppa Italia ma ancora non si hanno i calendari di campionato, anche in funzione della sentenza del terzo grado di giustizia amministrativa che prevedeva la possibilità di una nuova realtà in soprannumero. La prima giornata di serie D era fissata per il 10 settembre, una settimana dopo la prima di Eccellenza calabrese, altro aspetto non secondario che potrebbe mutare.

    In ogni caso, alla luce del secondo punto, sarà una Reggina che dovrà essere diversa e “selezionata” dal sindaco, quindi senza il gruppo Saladini ed a questo punto anche senza più Ilari, già con una liquidità forte richiesta dall’ultimo punto, e che dovrebbe organizzarsi in fretta sia dentro che fuori il campo.

    I DUE SCENARI

    L’estate 2023 non ha di certo creato buoni rapporti tra Federazione e Reggina, e da capire ora nel marasma come si andrà avanti anche nell’interpretazione delle norme: se l’intenzione di emanare un avviso pubblico per trovare nuovi soggetti interessati a creare una nuova Reggina dovrebbe ora passare alla fase concreta, in serie D il presidente del Locri, Giuseppe Mollica, meno di due settimane fa dichiarava che «se la Reggina non dovesse essere iscritta al campionato di Serie B, io sono pronto a qualsiasi ipotesi di accordo, se il Locri può essere utile per fare continuare il calcio a Reggio Calabria». Stessi colori sociali, medesima provincia, una società iscritta last minute con un gruppo squadra ancora da completare sono premesse che però devono trovare il placet della Lega Nazionale Dilettanti oltre che della Federazione. Ironia del calendario, domenica il Locri dovrà disputare il primo impegno ufficiale stagionale in casa dell’Fc Lamezia Terme.

    Scendendo di un livello, in Eccellenza, la città di Reggio Calabria ha già due compagini iscritte, Bocale e Reggioravagnese 1960 (ex Reggiomediterranea), che nel primo turno di Coppa Italia sono scese in campo vincendo rispettivamente 4-0 in casa del Melito e 2-1 in casa della Deliese. Anche in questo caso da interpretare la norma e possibili risvolti.

    Più informazioni su