Bozza conclusiva in commissione consiliare per aggiornare il regolamento comunale degli impianti sportivi

Indicazioni che, dopo l'approvazione in aula, saranno la base per i prossimi bandi

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Bozza conclusiva nei lavori di prima e quarta commissione consiliare per aggiornare il regolamento comunale per quanto riguarda la tematica degli impianti sportivi, con settimana prossima audizione finale del dirigente Nicotera così da poter avviare, dopo la votazione in consiglio comunale, nei prossimi mesi con le nuove regole i bandi per l’uso pomeridiano delle palestre scolastiche (alla Pitagora e Saverio Gatti si unirà anche quella della Don Bosco, ma altre potrebbero aggiungersi), magari potendo iniziare a lavorare anche su come assegnare il nuovo palasport di via del Progresso. Se le nuove regole non sarebbero in ogni caso totalmente valide per le attuali gestioni in atto del Palasparti e degli stadi (ancora in corso la procedura per l’assegnazione del “Guido D’Ippolito”), l’intenzione è quella di cercare di superare alcuni dissidi in atto nel settore tra società almeno per il futuro.

Primo ambito di intervento quello segnalato per gli spazi pubblicitari, che si propone rientrino nella competenza non più esclusiva del gestore ma cambino a seconda della società in campo per partite ufficiali o per eventi in presenza di pubblico. Sarà vietato anche collocare i riferimenti ai gestori sulle insegne degli impianti, limitandosi al gonfalone comunale e nome della struttura.

Tra le altre aggiunte: l’inclusione delle clausole per favorire lo sport femminile; l’aggiornamento di alcune definizioni e limiti temporali (per esempio definire piani annuali per le stagioni sportive dal 1 luglio al 30 giugno a meno di calendari diversi, o le richieste di uso stagionale dell’impianto da inviare entro il 15 agosto per calendari tra il 15 settembre ed il 15 giugno); prediligere tra i criteri il maggior numero di atleti tesserati rispetto all’anzianità di attività; puntare a garantire l’assegnazione di fasce orarie al maggior numero di associazioni di diverse discipline (obiettivo è che ci siano società con più fasce in diverse strutture ed altre tagliate fuori); vietare se non espressamente autorizzati dal Comune lo scambio di orari tra società o utilizzi diversi dell’impianto; revoca della concessione di uso per le società morose verso il Comune o il gestore; nuove indicazioni per i progetti di finanza da parte delle società sportive e per gli affidamenti diretti per gli impianti dedicati ad una pratica sportiva proposta da un’unica società o raggruppamento da un minimo di 3 anni ad un massimo di 15 a seconda degli interventi di miglioramento proposti; allargare anche alle società sportive che gestiscono gli impianti la possibilità di aderire a convenzioni Consip; inserire il “Gianni Renda” tra gli impianti a rilevanza economica; modificare alcuni punteggi da cui gli uffici stabiliscono le graduatorie per l’affidamento della gestione o dell’uso dell’impianti sportivi.

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