Privacy GDPR, Conflavoro PMI alle aziende calabresi: «Occhio a criticità e sanzioni»

Seminario formativo a Lamezia Terme con Roberto Capobianco, guida nazionale dell’associazione delle piccole e medie imprese, per promuovere una contrattazione di qualità

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    A una settimana dalla piena adozione del nuovo regolamento europeo GDPR sulla privacy, l’associazione delle piccole e medie imprese Conflavoro PMI sta continuando a organizzare seminari formativi in tutta Italia per aiutare aziende e ai professionisti a capire i cambiamenti, tanti, in materia di dati sensibili cui dovranno adeguarsi entro il 25 maggio per non incorrere in pesanti sanzioni.
    Oggi grazie alla collaborazione delle sedi Conflavoro PMI di Catanzaro e Cosenza, il seminario di avvicinamento si è svolto all’Hotel Sevant di Lamezia Terme. I partecipanti hanno ricevuto l’attestato di Incaricato privacy e, soprattutto, hanno potuto porre domande e ricevere sostegno concreto dall’avvocato Rocco Sgrò, docente esperto del GDPR.
    «I nuovi obblighi cui le aziende private devono adempiere in materia di raccolta, trattamento e conservazione dei dati sensibili non sono pochi», spiega Sebastiano Guzzi, pesidente di Conflavoro PMI Catanzaro, «le potenziali criticità, specie per le realtà medio-piccole, sono anche nei dettagli. Sarà fondamentale l’aggiornamento continuo per evitare di incorrere in sanzioni», come ha spiegato anche l’avvocato Sgrò che ha trattato la materia dettagliando il GDPR in otto punti tra quelli che interessano più da vicino le PMI.
    «Saranno le aziende le uniche responsabili dei loro eventuali, mancati adeguamenti alle nuove norme. Quindi era ed è giusto aiutare le imprese della nostra regione ad affrontare con più tranquillità questa sorta di rivoluzione. Del resto – ricorda Guzzi – la missione della nostra associazione è di esser sempre a sostegno delle aziende e delle loro necessità, che a Sud sono ancora più imponenti rispetto ad altri territori».
    All’evento hanno preso parte anche il presidente nazionale dell’associazione, Roberto Capobianco e la guida territoriale di Cosenza, Antonio Ramundo. L’occasione del seminario sulla privacy, infatti, è stata utile anche per affrontare la tematica, cara a Conflavoro PMI, di una contrattazione collettiva di qualità.
    «Sono molti i passaggi da affrontare in questo lungo percorso verso la qualità», sottolinea Roberto Capobianco, «ma come Conflavoro PMI ci stiamo mettendo l’anima e il sangue per raggiungerla e migliorare, così, la vita degli imprenditori e dei loro collaboratori. Serve una riforma dei contratti collettivi e deve esser dato più spazio agli accordi di secondo livello. Abbiamo inserito questo obiettivo nel nostro manifesto di intenti annunciato settimana scorsa a Roma davanti a politici, sindacalisti e giuslavoristi che ne hanno riconosciuto la bontà. Le aziende devono poter essere più autonome sotto molti aspetti perché, così come i loro lavoratori, hanno bisogni diversi a seconda del territorio in cui operano».

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