Royal Team Lamezia, il presidente Mazzocca rilancia in vista della prossima stagione

Rimane l'amarezza per la sconfitta nella semifinale di ritorno

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    Tempo di bilanci a fine stagione per la Royal Team Lamezia, che dopo aver perso la semifinale di ritorno nel campionato di calcio a 5 femminile ora guarderà all’altra propria compagine, che dopo aver vinto la fase provinciale del torneo CSI, il  2 giugno si confronterà contro una squadre del reggino nella Final Four per il titolo regionale. In caso di vittoria in palio lo scudetto-CSI con finali a Montecatini.
    Il patron Nicola Mazzocca mastica ancora amaro però per la sconfitta di domenica: «non si può smaltire in così breve tempo. La smaltirò il prossimo anno a maggio se riuscirò a vincere il campionato. Purtroppo non eravamo nelle giuste condizioni fisiche per tenere i 40 minuti, ciò perché troppe ragazze erano acciaccate. Inoltre dopo essere andati in svantaggio non abbiamo avuto la giusta reazione, direi che non c’è stato neanche l’orgoglio per reagire. E, personalmente, non mi è piaciuta l’arrendevolezza che ho visto prima della fine del match. Nel calcio a cinque c’è la possibilità di fare tre gol in 40 secondi ed invece a 5 minuti dalla fine ho visto molta stanchezza».
    Hanno pesato così le assenze di Mirafiore, Marrazzo e Pota, ammette Mazzocca: «stiamo parlando delle prime due che facevano parte del quintetto base, quindi si sta giocoforza rinunciando al 50% della formazione titolare e non è facile per nessuno. Però mi aspettavo qualcosa in più da chi ha giocato: per i primi 15 minuti della gara l’hanno pure fatto, però dopo l’1-2  ho visto un crollo verticale, e soprattutto la mancata reazione. Sicuramente la stagione è stata positiva: arrivare a soli 6 punti dal Bisceglie, fare i play off promozione ed essere eliminati dalle Final Eight da imbattuti sono grandi risultati. Sono soddisfatto della grande annata: sappiamo tutti che eravamo partiti per una salvezza tranquilla, in effetti abbiamo fatto risultati eccezionali rispetto alle previsioni. Però è inutile negare che resta l’amaro in bocca: giocandoti la semifinale dopo aver vinto l’andata è ovvio che ci credi. Abbiamo provato a vincere ma non con la giusta convinzione».

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