Flusso di reazioni per l’operazione Crisalide

I Giovani Democratici ed il centro Riforme - Democrazia - Diritti pongono la questione culturale

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    Dopo gli interventi del sindaco Mascaro, del consigliere Piccioni e del circolo lametino di Sinistra Italia, altre reazioni sull’operazione Crisalide arrivano nel corso del pomeriggio.
    Il Centro “Riforme – Democrazia – Diritti”, tramite Costantino Fittante, sottolinea come «l’operazione odierna e le notizie dell’indagine in corso relativa allo scambio politico – mafioso, mettono in evidenza due elementi alquanto preoccupanti», ovvero che «le cosche, benchè colpite con l’arresto dei vertici, riescono tuttavia a ricomporre nuovi assetti reclutando giovani per impiegarli nei loro traffici» e che «la notifica dei 3 avvisi di garanzia sta ad indicare che il cordone ombelicale che collega candidati presenti nelle diverse competizioni elettorali e famiglie ‘ndranghetiste non si mai interrotto», chiedendo di «creare il vuoto attorno alle famiglie mafiose, per fare in modo che non possano più tanto facilmente reclutare giovani per ricomporre nuove aggregazioni delinquenziali e chiamare alle loro responsabilità i partiti ed i movimenti che ripropongono nelle liste gli stessi soggetti o i loro eredi già citati e quanto meno corresponsabili dei due scioglimenti del Consiglio Comunale della nostra Città».
    I Giovani Democratici di Lamezia Terme ricordano invece Falcone e Borsellino, reputando che «l’antimafia non è un’entità astratta e non è nemmeno un compito relegato a figure del calibro di Nicola Gratteri, l’antimafia è un’azione collettiva che beneficia, appunto, del contributo dell’intera collettività. E tutti noi, partendo ognuno dalle piccole cose, è chiamato a debellare la mentalità mafiosa ad iniziare dalla nostra città dove, grazie alla Magistratura e alle persone per bene impegnate nel sociale e nelle istituzioni, negli anni il fenomeno mafioso è stato combattuto anche se ancora tanto c’è da fare».
    Sulle indagini in corso in merito ai voti richiesti da qualche candidato delle elezioni 2015, Sebastiano Barbanti, deputato Pd, sostiene che «gli indagati sapranno opportunamente rapportare la loro posizione agli organi competenti ma, trattandosi a mio avviso di una situazione sgradevole, che tra l’altro rischia di far sprofondare la città di Lamezia impedendole qualsiasi sviluppo di qualità, auspico che le forze dell’ordine e la magistratura procederanno con la massima celerità alla definizione di tali operazioni giudiziarie per far luce fino in fondo e sollevare la città anche solo dall’ombra di misfatti così gravi e riprovevoli che tra l’altro potrebbero sollecitare il vaglio,nelle opportune sedi politico-istituzionali, per i provvedimenti del caso».

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